Al Mercato di Campagna Amica di
piazza Salerno, al Centro Direzionale di Napoli, per la prima
volta sono stati messi in vendita gli agrumi coltivati
all’interno del carcere di Poggioreale. E’ il risultato del
progetto “Agrumi in Libertà”, un’iniziativa che non solo
promuove la qualità dei prodotti locali, ma offre anche ai
detenuti una concreta opportunità di reinserimento sociale. Le
arance, i limoni e i mandarini hanno trovato così un
palcoscenico ideale per raggiungere i consumatori, i quali hanno
potuto sostenere un’importante causa mentre acquistavano
prodotti di eccellenza.
“Agrumi in libertà”, dicono gli organizzatori, “rappresenta
non solo un esempio di economia sostenibile, ma anche una storia
di riscatto e speranza, in grado di trasformare la vita di chi
ha sbagliato e di dare loro una seconda possibilità in un
contesto sociale difficile”.
Il progetto si è concretizzato grazie a un protocollo
d’intesa siglato il 23 novembre 2023, sottoscritto da diverse
istituzioni, tra cui il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria e la Federazione regionale Coldiretti Campania.
Questo accordo si prefigge l’obiettivo di valorizzare
l’agricoltura penitenziaria, nonché di promuovere lo sviluppo di
tenimenti agricoli all’interno degli istituti penitenziari della
Campania. In particolare, il progetto mira a riqualificare
l’area agricola della Casa Circondariale di Napoli “G. Salvia”,
riconoscendo il valore ecologico e culturale delle attività
agricole nei contesti carcerari.
La continuità dell’iniziativa “Agrumi in Libertà” è
fondamentale, poiché coinvolge attivamente i detenuti nella
raccolta e nella vendita degli agrumi. La collaborazione con
Campagna Amica, il mercato a km 0 di Coldiretti, rende questa
esperienza ancor più significativa, poiché promuove un modello
di agricoltura sostenibile e a chilometri zero.
La riqualificazione degli spazi agricoli ha l’obiettivo di
garantire un ambiente dignitoso e stimolante per i detenuti,
facilitando il loro processo di reinserimento nella società.
Creare uno spazio comune dedicato alla formazione e alla
produzione agroalimentare è essenziale per promuovere
interazioni positive tra detenuti e comunità esterna.
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