Sono state respinte dalla Gip del Tribunale di Bologna, Nadia Buttelli, le istanze di scarcerazione o domiciliari presentate da alcuni degli avvocati degli indagati residenti a Bologna finiti in carcere il 4 dicembre nell’ambito dell’inchiesta della Digos e della Procura (12 in tutto gli arresti) sul gruppo suprematista e neonazista “Werwolf Division”.
Tra le contestazioni mosse al gruppo, la propaganda e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica, religiosa, e la «preparazione di gravi attentati», anche nei confronti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di un economista del World Economic Forum, Klaus Schwab.
In particolare, restano in carcere alcuni dei presunti “capi” dell’associazione con finalità di terrorismo, come Daniele Trevisani e Andrea Ziosi. Stesso discorso per Federico Trevisani e per Alessandro Giuliano, che durante il suo interrogatorio di sabato scorso aveva accettato di rispondere alle domande, spiegando in sostanza di aver da tempo preso le distanze dal gruppo.
Tutti sono stati trasferiti in carceri ad “alta sicurezza”. Giuliano in particolare, è stato destinato a Sassari.
«Il giudice ha respinto la mia istanza di scarcerazione – ha il suo avvocato spiegato Gabriele Bordoni – dicendo che dopo l’interrogatorio di sabato sono stati svolti altri accertamenti sui telefoni sequestrati e questi accertamenti darebbero evidenza della permanenza di contatti fra gli indagati in epoca recente, anche attraverso altri canali di comunicazione, non solo Telegram, e il fatto che ci sia stato questo protrarsi di rapporti fino a settembre esclude che il mio assistito abbia preso una radicale distanza da questo ambiente. Nel contempo per ‘alta sicurezza’ è stato trasferito da Bologna al carcere di Sassari. Martedì mattina ci sarà il Riesame per Giuliano e ne discuteremo», ha concluso Bordoni.
Oltre a Giuliano, anche i fratelli Daniele e Federico Trevisani, assistiti dall’avvocata Elisa Lupi, sono stati trasferiti da Bologna ad Alessandria e Ferrara, dove sono presenti reparti di alta sicurezza.
(Unioneonline)
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