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Ponte, esposto all’Agcm su costi e concorrenza #finsubito richiedi mutuo fino 100%


La presa di posizione contro la grande opera e la risposta della società Stretto di Messina

Ancora conflitti sul tema ponte sullo Stretto. Domenico Marino, docente dell’Università Mediterranea, Aurora Notarianni, avvocata e attivista messinese, ed Enzo Musolino, segretario del Pd di Villa San Giovanni hanno inoltrato il 9 dicembre un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm). A comunicarlo, sulla sua pagina Facebook, il movimento Titengostretto di Villa San Giovanni, con presidente Rossella Bulsei. Al centro dell’esposto presunte violazioni delle norme che regolano la concorrenza e il mercato da parte di Stretto di Messina Spa, Webuild Spa e Eurolink Spa.

Ecco che cosa si legge nel documento: “Le censure riguardano specificatamente la violazione dell’art. 72 della direttiva 2014/20/Ue per il costo dell’opera più che raddoppiato; per la riattivazione del contratto tra Stretto di Messina Spa e Eurolink senza procedere a nuova gara internazionale, nonostante i costi di realizzazione siano notevolmente superiori al 50% del valore iniziale; per un rapporto contrattuale tra società concessionaria e contraente generale basato su un contratto del 2006, rilanciato da un progetto del 2010 che non ha superato la valutazione ambientale”. E ancora: per la relazione del progettista – dopo l’accelerazione salviniana sull’opera – che contiene 68 raccomandazioni al momento inevase; per la commissione Via Vas (Valutazioni d’impatto ambientale e ambientale strategica) che ha recentemente emesso parere “positivo” con 62 prescrizioni, alcune da ottemperare prima del progetto esecutivo e un parere “negativo” in riferimento alla valutazione di incidenza appropriata per i siti Zps (Zona di protezione speciale) Ita 030042 e Zps It 9350300, per i quali non si può escludere che il progetto possa determinare incidenze significative”.

“Sull’operazione ponte chiediamo ad Agcm di tutelare la libera concorrenza”

Proseguono le motivazioni dell’esposto all’Agcm: “Per documentate perplessità sulla trasparenza e la sostenibilità economica dell’opera, aggravate dall’assenza di chiare stime sui costi di mantenimento del Ponte; per il contrasto tra bando di gara e l’avvio dei lavori per “fasi di costruzione” previste da dl n. 89/2024; per l’incremento, contenuto nella legge di Bilancio in discussione, della dotazione finanziaria per il Ponte fino a 14,7 miliardi di euro, con una differenza tra la base d’asta del bando di gara iniziale e l’attuale ammontare dell’appalto di ben 10,8 miliardi di euro: per le modifiche alla compagine societaria di Eurolink e all’abuso di posizione dominante di Webuild nell’acquisto di quote di partecipazione; per la violazione delle regole di concorrenza e di mercato sull’affidamento di incarichi senza che gli affidamenti siano stati preceduti da manifestazioni pubbliche di interesse”.

Queste le conclusioni: “Gli esponenti hanno chiesto all’Autorità garante di avviare un’istruttoria sul presunto abuso di posizione dominante e di intraprendere le azioni necessarie, anche cautelari, per tutelare la libera concorrenza e il mercato”.

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La risposta della società Stretto di Messina

“Nessuna violazione e nessuna mancata trasparenza. La società agisce sempre nel pieno rispetto delle norme”.  Questa la risposta della società “Stretto di Messina”. Di seguito la replica ai singoli punti.

Direttiva Ue e costi del progetto

Scrive la società: “La crescita del valore dell’investimento da 8,5 mld del 2011 a 13,5 (come previsto nel DEF 2023), non si riferisce a maggiori opere ma al forte aumento dei prezzi registrato negli ultimi anni, fenomeno che ha coinvolto e coinvolge tutti i progetti infrastrutturali. Inoltre, va sottolineato che il valore di 13,5 miliardi non riguarda solo il contratto con il contraente generale e gli altri affidatari, ma il costo complessivo del progetto. La direttiva 2014/24/UE sarà pertanto rispettata come peraltro espressamente richiamato nel decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, recante: “Agli atti di cui ai commi 3 e 4 si applicano le disposizioni di cui all’articolo 72 della Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e le relative norme interne di attuazione e i medesimi sono adottati in coerenza con le disposizioni normative dell’Unione europea in materia di contratti pubblici”.  

Le 68 osservazioni del comitato scientifico

Risponde ancora la società: “Il comitato scientifico, organo autonomo e indipendente istituito per legge, ad esito della sua attività collegiale, di studio e analisi per ciascuna disciplina riguardante l’aggiornamento del progetto del ponte sullo Stretto di Messina, ha rilasciato all’unanimità parere favorevole. Le osservazioni (68), che in parte riprendono quelle del precedente comitato scientifico, non sono da intendersi in distonia con l’espressione di un parere positivo, ma riguardano aspetti da approfondire in sede di progettazione esecutiva, legati all’evoluzione delle conoscenze tecniche e dei materiali e all’evoluzione normativa in tutti gli ambiti di interesse”.

“Il parere ambientale del Mase”

Sostiene la Stretto di Messina: “Il parere favorevole, rilasciato dalla Commissione tecnica di valutazione dell’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase), sul progetto definitivo del ponte sullo Stretto è un importante passo avanti per il progetto e la realizzazione dell’opera. Le 62 prescrizioni rilasciate contestualmente, da ottemperare in sede di progettazione esecutiva (due addirittura dopo l’entrata in esercizio del ponte), non rappresentano lacune progettuali ma richieste di approfondimenti già, in larga misura, programmati da Stretto di Messina che, comunque, non riguardano la fattibilità dell’opera.

“Progettazione per fasi”

“La progettazione esecutiva, che potrà essere sviluppata per fasi costruttive, non determina alcuna violazione del bando per la selezione del Contraente generale, anzi è in linea con le best practice internazionali e ha l’obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi”.

Il finanziamento

“Nella Finanziaria 2024 era previsto un finanziamento pari 11,63 miliardi, che sommati ai 370 milioni di risorse proprie della Stretto di Messina, offrivano una copertura complessiva di 12 miliardi.  La Finanziaria 2025, in discussione, dovrebbe prevedere ulteriori 1,5 miliardi di euro, per garantire la copertura totale dei 13,5 miliardi di euro, che come detto non rappresentano un aumento dei costi, ma la conferma delle previsioni del Def (Documento di economia e finanza pubblica) 2023. Per quanto concerne la trasparenza, si ricorda che la recente disposizione normativa (art. 2 dl 89/2024 convertito con legge 120/2024), il cosiddetto decreto Infrastrutture, ha introdotto nuovi passaggi procedurali volti ad assicurare il controllo da parte dello Stato, nel rispetto della massima trasparenza. In particolare, l’importo aggiornato del contratto con il contraente generale è sottoposto, prima della stipula del relativo atto aggiuntivo, all’asseverazione di uno o più soggetti di adeguata esperienza e qualificazione professionale nominati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.

Affidamenti

“Si ricorda che la Stretto di Messina è una società ‘in house’ del ministero dell’Economia e delle Finanze. Pertanto soggetta al cosiddetto ‘controllo analogo’, ovvero lo stesso controllo il ministero esercita sui suoi dipartimenti. La società si conforma alle normative in materia di trasparenza (decreto legislativo 33/2013) e di prevenzione della corruzione (legge 190/2012), ponendo in essere gli adempimenti previsti dalle suddette disposizioni, nonché dai provvedimenti emanati dall’Autorità nazionale anticorruzione. In particolare, Stretto di Messina pubblica nell’apposita sezione “Società trasparente” del proprio sito istituzionale informazioni, dati e documenti previsti in assolvimento degli obblighi su trasparenza, anticorruzione e affidamenti”.

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