Novità discussa e discutibile sul Decreto Milleproroghe 2024 che contiene le novità che riguardano cittadini, imprese e sanità. Con l’approvazione del decreto, il governo ha introdotto, nella serie di misure che interessano salute pubblica, economia, turismo e giustizia, ma anche uno “Stop” alle multe per i no-vax.
E’ tra le novità più discusse, è l’annullamento delle multe da 100 euro previste per coloro che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale durante la pandemia da Covid-19.
Questa misura, tuttavia, si applica esclusivamente a chi non ha ancora pagato la sanzione o ricevuto una cartella esattoriale. Non è previsto alcun rimborso per chi diligentemente ha già saldato la multa, contrariamente a quanto ipotizzato inizialmente.
Scudo erariale e responsabilità pubblica: una proroga necessaria
Un altro punto centrale del decreto riguarda la proroga dello scudo erariale, che protegge gli amministratori pubblici da responsabilità contabili in caso di colpa grave.
Introdotta durante la pandemia per favorire la firma di atti amministrativi cruciali, questa misura sarà estesa fino al 30 aprile 2025. L’obiettivo è garantire continuità amministrativa e ridurre i timori legati alle responsabilità personali.
Catastrofi naturali e imprese: slittamenti e agevolazioni
Tra le proroghe più attese dalle imprese figura il rinvio al 31 marzo 2025 dell’obbligo di stipulare assicurazioni contro le catastrofi naturali. Inoltre, le aziende potranno continuare ad utilizzare la normativa che consente contratti a termine più lunghi di 12 mesi fino al 31 dicembre 2025. Resta operativo anche il Fondo di garanzia per le PMI per un altro anno, un supporto essenziale per le piccole e medie imprese.
Sanità: tutela dei medici e delle strutture sanitarie
Nel settore sanitario, il Milleproroghe invece prevede l’estensione dello scudo penale per i medici fino alla fine del 2025. Questa protezione limita la responsabilità penale ai soli casi di dolo o colpa grave, un intervento ritenuto indispensabile per fronteggiare la carenza di personale sanitario. La proroga è stata accolta con favore dagli operatori del settore, che ne sottolineano l’importanza per la serenità lavorativa.
Turismo: sostegni e semplificazioni
Il turismo, ancora, beneficia di misure ad hoc. Viene prorogato al 31 marzo 2025 il termine per accedere ai contributi destinati ai Comuni della dorsale appenninica colpiti dalla scarsità di neve. Inoltre, è stato esteso di un anno il regime di contributi a fondo perduto e credito d’imposta per le imprese del settore. Le strutture turistiche e termali, infine, potranno accedere a procedure semplificate per l’installazione di impianti di energia rinnovabile, purché situati fuori dai centri storici.
Sport e fisco: nuovi orizzonti
Anche il mondo dello sport e la fiscalità trovano spazio nel Milleproroghe. L’obbligo di costituzione di un organo consultivo nei contratti delle società sportive professionistiche è rinviato al 31 dicembre 2025. Sul fronte fiscale, viene posticipata al 2026 l’entrata in vigore del nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni degli enti associativi, un cambiamento significativo per il terzo settore.
Gestione più snella e anticipata
Il governo rivendica un approccio più rapido ed efficace nella gestione del Milleproroghe rispetto al passato, puntando a rispondere in modo tempestivo alle esigenze di cittadini, imprese e istituzioni. Le misure introdotte, pur rimanendo in linea con l’impostazione consolidata, riflettono una maggiore attenzione alla semplificazione e all’urgenza di adattarsi ai cambiamenti imposti dalle recenti sfide globali.
“La vicenda della sospensione del pagamento delle multe per i no vax ci conferma una verità che conosciamo da tempo: per questo governo fare i furbi, non rispettare le regole, non pagare le tasse è una virtù. Vale per il concordato fiscale (e guai a sollecitare a fare il proprio dovere, magari con una lettera che ricorda gli obblighi da rispettare, perché magari qualcuno si offende), vale per le multe no vax. Il motto del governo Meloni e’ chiaro: se fai il furbo sei premiato, se sei responsabile paghi”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. (ANSA).
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