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La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha concluso le indagini su 22 persone accusate di corruzione in merito agli appalti per la cura del verde pubblico nei comuni di Caserta e San Nicola la Strada.
Tra gli indagati figurano il dirigente comunale di Caserta Franco Biondi, e suo fratello Giulio, dirigente di vertice a San Nicola la Strada fino ad un anno fa, quando è andato in pensione, insieme agli imprenditori Giuseppe Fazzone e Francesco Cerreto, ritenuti dagli inquirenti i leader della presunta associazione.
L’inchiesta, avviata nel 2020, ipotizza i reati di associazione a delinquere e turbativa d’asta. Tra gli indagati, la posizione di Giulio Fappiano, unico accusato di sola corruzione, è stata stralciata. Tutti gli indagati, liberi dopo l’annullamento delle misure cautelari da parte del tribunale del Riesame, avranno ora venti giorni per presentare memorie difensive prima della richiesta di rinvio a giudizio o archiviazione.
Secondo gli inquirenti, sarebbe stata costituita un’associazione a delinquere per pilotare le gare d’appalto attraverso falsi e turbative. L’accusa sostiene che un ristretto gruppo di aziende, con la complicità di funzionari pubblici, avesse orchestrato un sistema per aggiudicarsi gli appalti: una sola azienda presentava un’offerta competitiva, mentre le altre partecipavano formalmente con proposte meno vantaggiose o rinunciando del tutto. Il sistema ipotizzato dall’accusa avrebbe riguardato appalti per un valore complessivo di circa 500mila euro, assegnati tra il 2020 e il 2021, utilizzando il criterio della soglia più bassa per pilotare le aggiudicazioni.
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