CNA edili e impiantisti Pisa lanciano l’allarme
Sempre più famiglie e individui scelgono di investire nella riqualificazione, sicurezza ed efficientamento energetico delle proprie abitazioni. Tuttavia, questa tendenza è fortemente influenzata dalla stabilità degli incentivi disponibili. Quali garanzie si possono avere sui bonus edilizi minori? Quali certezze sulle agevolazioni per le ristrutturazioni al 50% e sull’ecobonus al 65%? E quali passi concreti si stanno compiendo sia in termini economici che ambientali?
Sono queste le domande e il segnale d’allarme lanciato dalle categorie degli impiantisti e dei costruttori di CNA Pisa, proprio mentre la commissione Bilancio della Camera avvia l’esame dei 250 emendamenti “selezionati” per la manovra 2025.
“La manovra di bilancio varata dal governo, che sta ora iniziando il suo iter parlamentare, introduce una considerevole limitazione dei bonus edilizi minori in termini di aliquote, beneficiari e tetto di spesa. Queste previsioni sono assolutamente inadeguate rispetto alla necessità di salvaguardare le politiche di riqualificazione del parco immobiliare e un tale ridimensionamento dei bonus avrà un impatto drastico sul settore “Casa” – interviene con una nota CNA Pisa -. Secondo una ricerca condotta da Nomisma e CNA, infatti, con il sistema di incentivi attualmente in vigore, 10 milioni di famiglie prevedono di realizzare interventi di efficientamento o ristrutturazione nei prossimi tre anni. Tuttavia, se le aliquote venissero ridotte, oltre 3,5 milioni di famiglie rinuncerebbero a questi interventi. La domanda persa si tradurrebbe in un mancato valore aggiunto di 119,7 miliardi di euro e nella mancata creazione di oltre 2 milioni di posti di lavoro”.
Ripercussioni che si traducono a cascata sul comparto imprenditoriale e aziendale rappresentato dall’associazione di categoria pisana.
“Al netto della strategicità economica e ambientale della riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici che dovrà necessariamente continuare a ricoprire un ruolo fondamentale a tutti i livelli – interviene Marco Ammannati, presidente impiantisti CNA Pisa -, come categoria sottolineiamo il ruolo preminente dei bonus che per anni hanno sostenuto il percorso di riqualificazione senza pesare sulle casse dello Stato. Dalla nostra indagine emerge chiaramente che le prospettive di interruzione di questo percorso virtuoso darebbero come unico risultato pesanti ricadute economiche, occupazionali e ambientali anche sul territorio pisano a partire da gennaio 2025”.
A confermare questa analisi ci pensa Luca Benedettini, presidente edili CNA Pisa: “Siamo molto preoccupati perché le prospettive della Legge di Bilancio 2025 ad oggi appaiono assolutamente inadeguate. L’eliminazione di percentuali di favore per gli interventi connessi all’efficienza e alla messa in sicurezza sismica farà disperdere gli sforzi compiuti in tal senso, senza considerare che i bonus in edilizia hanno coinvolto in misura prevalente le nostre imprese (costruzioni, impiantisti, serramentisti). La riduzione dei bonus, oltre a scoraggiare definitivamente le famiglie che, dati alla mano interromperebbero questi percorsi di riqualificazione, andrebbe anche ad incentivare il lavoro nero nei cantieri a discapito della urgente e quanto mai attuale normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ecco che come CNA provinciale ci opporremo in ogni sede a questo scenario che, su tutti i fronti e livelli, è estremamente nocivo e preoccupante”.
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