A Perugia si è verificato un vero e proprio boom di case vacanze, bed & breakfast e affittacamere negli ultimi due anni, dopo il grande successo nazionale e internazionale dell’Umbria nel settore turismo dal post-covid in poi. Un’occasione per mettere a frutto – senza rischio sfratti dolorosi – appartamenti in centro storico che molti cittadini non si sono fatti scappare. Ora però il settore extra alberghiero è finito nel mirino; in primis per cancellare il nero che si è creato e quindi mettersi legalmente in ordine. Il secondo aspetto è quello delle tassazione che per qualcuno non appare più giustificabile rispetto al passato dove il fenomeno delle varie tipologie di bed & breakfast era molto contenuto.
GLI AUMENTI DELLA GIUNTA
La nuova amministrazione comunale della sindaca Vittoria Ferdinandi, dopo aver elaborato uno studio tramite uffici comunali, ha previsto un piano di modifiche relativo alla tassa di soggiorno per queste case vacanze con degli aumenti per la stagione 2025. Nel piano c’è la cancellazione anche delle agevolazioni sulla tassa di soggiorno per coloro che soggiornano per più di 3 giorni. Una scelta quest’ultima che punta sulla previsione di un’ulteriore crescita dei giorni di soggiorno dei turisti in Umbria rispetto ai dati passati. Il fenomeno di un turismo mordi e fuggi in Umbria è ancora molto forte rispetto alla vicina Toscana e alle Marche.
L’ALLARME SUI POTENZIALI RISCHI
Una scelta dunque politica e ovviamente per ottenere delle risorse extra dai contribuenti umbri per il bilancio comunale. L’ipotesi di una nuova tassa di soggiorno sta creando qualche malumore per gli operatori del settore turistiche anche se si tratta di un aumento di pochi euro. Chi ha subito sollevato il caso è stato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Nicola Volpi che ha chiesto alla maggioranza di riflettere sugli effetti potenziali di queste modifiche.
“Queste misure – ha spiegato Volpi – potrebbero avere un impatto negativo sul settore turistico, portando a una riduzione delle presenze turistiche, Le strutture extra alberghiere come bed and breakfast, case vacanza e affittacamere, rappresentano una parte importante dell’offerta turistica, in particolare in alcune località ad alta densità turistica, e il loro successo dipende anche da costi accessibili per i visitatori. L’aumento della tassa di soggiorno e la soppressione delle agevolazioni fiscali potrebbero rendere queste strutture meno competitive rispetto ad altre destinazioni turistiche o alle strutture alberghiere, che potrebbero avere un impatto negativo sulla domanda”. Ora ci sarà un confronto tra amministrazione comunale e associazioni di categoria per analizzare la questione nuova tassa di soggiorno.
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