Nessun sistema di controllo per verificare che la carta prepagata non venga ceduta a terzi, che venga utilizzata esclusivamente per ciò cui è destinata e cioè beni di prima necessità e, ancora, la non esclusione dal bando di chi ha riportato condanne per reati contro il patrimonio, di droga e per l’occupazione abusiva delle case popolari.
Queste le criticità rilevate dal presidente della commissione Controllo e garanzia Paolo Sola (M5s) sul bando per l’erogazione dei buoni natalizi destinati alle famiglie in difficoltà a fronte delle quali all’assessore comunale all’Ascolto del disagio sociale nelle periferie Massimiliano Pignoli, chiede di modificarlo quell’avviso. Questo anche alla luce del fatto, rileva, che l’aver deciso di escludere dalla misura chi ha già avuto la carta “Dedicata a te” limiterebbe il numero di persone che potranno accedere alla misura che prevede l’erogazione di carte prepagate da 100 euro ai nuclei familiari con un Isee non superiore agli 8mila euro. Insomma per Sola una iniziativa lodevole ma “mal gestita dall’amministrazione”.
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“L’iniziativa, per quanto lodevole e condivisibile nell’obiettivo di dare sostegno alle famiglie più fragili, presenta delle criticità che abbiamo sollevato nel corso della Commissione che tradiscono ancora una volta l’incapacità di questa amministrazione di pianificare e gestire in modo efficace anche le iniziative meritevoli”, dichiara infatti il presidente della stessa.
Entrando nel merito del bando “desta grande preoccupazione l’assenza di un sistema di controllo sull’utilizzo delle carte prepagate, che possa garantirne la non cedibilità a terzi, e che possa verificare che i buoni vengano utilizzati esclusivamente per l’acquisto di beni alimentari o di prima necessità, e non per alcolici o usi inappropriati”, spiega Sola.
“Al tempo stesso – sottolinea – il bando prevede che non potranno beneficiare di questo bonus i nuclei familiari già destinatari della carta ‘Dedicata a te’ con cui l’Inps, nei mesi scorsi, ha già riconosciuto un beneficio di 500 euro a famiglie con almeno tre componenti e un Isee non superiore a 15mila euro. Requisiti che, di fatto, si sovrappongono in buona parte a quelli previsti dal bando del Comune, che rischia quindi di rivolgersi a una platea molto ridotta. Sicuramente inferiore alle 2mila domande che l’assessore dice di aspettarsi e che comunque richiederebbero una copertura ben superiore allo stanziamento previsto di 125mila euro, che a 100 euro per singola carta prepagata potrebbero soddisfare solo 1.250 famiglie”.
“Cosa ancor più grave – incalza – è che il bando non escluda chi abbia riportato condanne per reati contro il patrimonio, di droga o per l’occupazione abusiva di alloggi popolari. Un’omissione che mina la credibilità dell’intera iniziativa, aprendo la strada al rischio che i fondi pubblici vadano a persone che non rispettano le regole o che non si trovano certo in condizioni di reale necessità”.
“Insomma un provvedimento mal concepito e ancor peggio gestito, con il rischio che la volontà di aiutare le famiglie in difficoltà sia compromessa da una mancanza di trasparenza, pianificazione e rispetto per i principi di giustizia sociale, oltre a rischiare di arrivare oltre tempo massimo delle imminenti festività”.
“Invitiamo questa maggioranza e l’assessore Pignoli – conclude Sola – a rivedere immediatamente il bando, introducendo criteri più chiari, controlli rigorosi e risorse adeguate, per garantire che questo contributo raggiunga davvero chi ne ha bisogno, senza alimentare ingiustizie o sprechi”.
Da capire se sarà possibile, nel caso si intenda farle quelle modifiche, agire. Il bando infatti è partito il 5 dicembre e si chiuderà, almeno per quanto sin qui previsto, il 14 dicembre.
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