Napoli. Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra, è stato vittima di una violenta aggressione durante un sopralluogo in via Sant’Arcangelo a Baiano. L’esponente politico si trovava sul posto per denunciare il fenomeno della sosta abusiva, gestita da individui presumibilmente legati ai clan.
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Durante una diretta in cui documentava l’appropriazione di un’intera strada da parte dei gestori di una rimessa auto (Parcheggio Spaccanapoli, ndr.), che utilizzano l’area per il parcheggio dei propri clienti e intimidiscono i concorrenti – come denunciato già un anno fa da altri esercenti – i responsabili, affiancati da alcune donne, si sono avvicinati. Prima hanno sputato contro Borrelli, poi lo hanno colpito ripetutamente al volto, rompendogli gli occhiali da vista.
Sul posto sono intervenute diverse pattuglie della Polizia di Stato, ma nonostante gli sforzi, non sono riuscite a calmare gli animi. Nuove aggressioni, sempre da parte di persone legate ai titolari della rimessa, sono scoppiate poco dopo, respinte a fatica dagli agenti.
La situazione si è ulteriormente aggravata con l’arrivo di un’ambulanza, chiamata per soccorrere un giovane che sembrava sentirsi male. Quest’ultimo, una volta sceso dal mezzo, si è scagliato contro Borrelli, colpendolo ancora.
Borrelli colpito due volte con pugni al volto
Il deputato è stato infine portato in sicurezza dalle forze dell’ordine, che a loro volta hanno riportato ferite. Anche gli operatori del 118, ostacolati dalla sosta selvaggia e aggrediti fisicamente, hanno subito violenze mentre cercavano di svolgere il proprio lavoro.
“Quanto accaduto è di una gravità inaudita. La camorra che scende in strada in segno di rivolta e tenta di cacciare via lo Stato e le forze dell’ordine da un quartiere che ritiene essere di sua esclusiva proprietà. I protagonisti li conosciamo bene. Gente che denuncia da anni e legati ad ambienti e a una cultura criminale che va respinta in ogni modo.
Da tempo titolari di questa autorimessa minacciano, aggrediscono e intimoriscono residenti, automobilisti, esercenti senza che nessuno li fermi. Nonostante le ripetute denunce e tante prove concrete della violenza e del fare camorristico di questi criminali, la loro attività è ancora incomprensibilmente aperta.
E quando stamattina siamo venuti qui per verificare cosa stesse accadendo ad un anno dalle nostre denunce, la risposta è stata un’insurrezione in piena regola con i soliti meccanismi criminali che vengono innescati in queste occasioni: prima gli insulti, poi le minacce di morte, poi la discesa in strada delle donne di camorra, spesse volte più violente e volgari dei loro mariti, poi i finti malori e le ambulanze.
Una cortina fumogena artatamente messa in scena per creare il caos e tentare di lasciare tutto come prima. Ma noi non arretreremo di un passo e non ci fermeremo fino a quando la camorra non sarà estirpata da questi quartieri, liberando i residenti dall’opprimente clima di violenza e illegalità che li tiene in ostaggio”. Queste le parole di Borrelli.
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Articolo pubblicato il giorno 7 Dicembre 2024 – 18:51
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