Il calcolo dell’ISEE, l’indicatore fondamentale per accedere a prestazioni e agevolazioni pubbliche, subirà importanti cambiamenti a partire dal 2025. È attualmente in discussione alla Camera il nuovo schema di decreto che modificherà il Regolamento ISEE, con l’obiettivo di rendere operativa una norma già prevista dalla Legge di Bilancio 2024, ma non ancora applicata. La modifica punta a escludere dal reddito patrimoniale titoli di risparmio con garanzia statale, come BOT, BTP e Buoni Fruttiferi Postali, fino a un valore massimo di 50mila euro.
Questa rappresenta una novità molto importante nell’accesso alle agevolazioni, ampliando la platea di famiglie che potranno beneficiare di contributi e prestazioni pubbliche. Oltre a questa dovrebbe aggiungersi l’esclusione definitiva dell’Assegno Unico Figli dal calcolo dell’indicatore. Vediamo quindi quali sono le novità in arrivo e come prepararsi per il nuovo ISEE 2025.
Esclusione dall’ISEE dei titoli di Stato (BOT, Buoni Fruttiferi ecc.)
La modifica al calcolo dell’ISEE entrerà in vigore con il nuovo regolamento previsto per il 2025. Secondo quanto riportato, l’esclusione riguarderà:
- BOT (Buoni Ordinari del Tesoro)
- BTP (Buoni del Tesoro Poliennali)
- CCT (Certificati di Credito del Tesoro)
- Buoni fruttiferi postali
Per queste tipologie di titoli di risparmio, fino a un valore massimo di 50mila euro, non sarà più rilevante il possesso ai fini del calcolo dell’ISEE. La misura mira a non penalizzare chi utilizza strumenti di risparmio sicuri, come quelli garantiti dallo Stato.
ISEE 2025, altre possibili novità in arrivo
Un’altra proposta all’attenzione del Governo riguarda l’esclusione dell’Assegno Unico Universale per i figli a carico dal calcolo dell’ISEE.
Questa misura, già prevista dalla Legge di Bilancio 2025, potrebbe tuttavia non essere inclusa nelle modifiche al Regolamento ISEE attualmente al vaglio del Parlamento, poiché le nuove regole si applicano a provvedimenti in vigore dal 1° gennaio 2024. Pertanto, è possibile che l’effettiva esclusione dell’Assegno Unico slitti ulteriormente.
Leggi anche: Assegno Unico Figli, fuori dal calcolo ISEE dal 2025: ecco cosa cambia
Obiettivo: ampliamento dei beneficiari di welfare e agevolazioni
L’esclusione dei titoli di risparmio con garanzia statale rappresenta un’importante novità, soprattutto per i nuclei familiari che in passato si sono visti negare alcune agevolazioni a causa di un patrimonio calcolato in modo poco flessibile. Con questa modifica, si punta a un modello ISEE più equo, che non penalizzi eccessivamente chi utilizza strumenti di risparmio protetti.
Tuttavia, rimangono aperti interrogativi sull’attuazione di altre misure promesse, come l’esclusione dell’Assegno Unico. In ogni caso, l’obiettivo complessivo del Governo è quello di favorire l’accesso alle agevolazioni per un numero crescente di famiglie, garantendo al tempo stesso una gestione sostenibile dei fondi pubblici.
A partire da gennaio 2025, sarà possibile rinnovare l’ISEE per accedere alle prestazioni sociali agevolate previste per l’anno in corso. Per procedere con la nuova richiesta, è necessario presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) corredata dei documenti che attestano la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare.
Documenti necessari per la richiesta ISEE 2025
Visto che siamo in argomento ricordiamo che a partire da gennaio 2025, sarà possibile rinnovare l’ISEE per accedere alle prestazioni sociali agevolate previste per l’anno in corso. Per procedere con la nuova richiesta, è necessario presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) corredata dei documenti che attestano la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare.
Questi i documenti necessari per ottenere l’ISEE:
- Dati anagrafici:
- Codice fiscale e documento d’identità validi del dichiarante.
- Codici fiscali di tutti i componenti del nucleo familiare.
- Redditi relativi all’anno 2023:
- Modello 730 o Modello Redditi Persone Fisiche per ciascun componente.
- Certificazione Unica (CU) per lavoratori dipendenti e pensionati.
- Altre certificazioni per redditi percepiti, come compensi occasionali o assegni di mantenimento.
- Patrimonio mobiliare al 31 dicembre 2023:
- Estratti conto bancari e postali con saldo finale e giacenza media al 31/12/2023.
- Documentazione su investimenti finanziari come titoli di stato, obbligazioni, azioni e polizze assicurative con saldo o premi riscattabili al 31/12/2023.
- Patrimonio immobiliare al 31 dicembre 2023:
- Visure catastali o atti notarili per immobili posseduti, anche all’estero.
- Certificazione del debito residuo al 31/12/2023 dei mutui.
- Veicoli e imbarcazioni:
- Targhe dei veicoli (auto, moto) con cilindrata pari o superiore a 500 cc alla data di presentazione dell’ISEE.
- Altri documenti:
- Contratto di locazione registrato o ricevuta di registrazione, se in affitto.
- Certificato di disabilità o non autosufficienza, se pertinente.
- Eventuali redditi 2023 non dichiarati nella dichiarazione dei redditi (borse di studio, trattamenti assistenziali, redditi esenti).
Per i titolari di partita IVA, è richiesto il patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato o la somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti al 31/12/2023. Per i titolari di partita IVA in regime forfettario, tale documentazione non è necessaria.
Assicurarsi di avere tutta la documentazione aggiornata e completa faciliterà il processo di richiesta dell’ISEE 2025, garantendo l’accesso tempestivo alle agevolazioni previste.
Conclusioni
Il nuovo Regolamento ISEE 2025 porterà con sé cambiamenti significativi, introducendo una modalità di calcolo più vantaggiosa per molti contribuenti. Tuttavia, sarà importante monitorare gli sviluppi normativi per comprendere se ulteriori novità, come l’esclusione dell’Assegno Unico, troveranno spazio nelle regole del prossimo anno.
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