TORINO – Serata speciale quella di martedì 3 Dicembre, nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità., un evento inserito all’interno del Dis-Festival, che per il primo anno raccoglie eventi che normalmente si svolgono in diversi periodi dell’anno.
In una cornice, che possiamo tranquillamente definire unica, la cappella del Coro di Santa Pelagia, in via San massimo a Torino, uno spettacolo unico e toccante, un vero e proprio viaggio attraverso racconti, musica ed emozioni, che invita il pubblico a immergersi in vite, sogni e sfide di chi ha vissuto la diversità con coraggio e dignità.
Grazie al concept e regia di Pierumberto Ferrero, un insieme di artisti unici e perfetti per questo compito, la voce intensa e profonda di Mauro Ermanno (Joe) Giovanardi, uno degli eroi della scena italiana alternative degli anni 80 e 90 con i La Crus, poi in mille progetti da solo, qui in compagnia di Marco Carusino, talentuoso chitarrista che da tempo lo accompagna e funge da complemento perfetto con i suoi caldi suoni di chitarra. Insieme a loro la narrazione evocativa di Gian Luca Favetto, scrittore, giornalista, drammaturgo, critico teatrale e cinematografico che ha dato vita a storie che parlano di inclusione, lotta e speranza, intrecciandosi con le melodie raffinate degli archi del GnuQuartet.
Uno spettacolo che non si limita a raccontare, ma che vuole creare un ponte tra i cuori, abbattere le barriere della percezione e ricordarci che il mondo degli altri è, in fondo, anche il nostro. Ecco che dopo un dialogo tra Edipo e Tiresia, impersonati da Joe e Gian Luca, si snocciolano i racconti di grandi personaggi che hanno fatto della loro disabilità un punto di forza, fino ad ergersi nel panorama mondiale, della musica, delle scienze e dell’arte. Niccolò Paganini, leggenda del violino, afflitto da numerosi problemi di salute in vita, Frida Kahlo, pittrice messicana, dalla vita travagliata nel corpo e nella mente, ma una delle artiste più iconiche del XX secolo, Stephen Hawkins, cosmologo, fisico, astrofisico, matematico e divulgatore scientifico britannico, fra i più autorevoli e conosciuti fisici teorici al mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo. Poi Evelyn Glennie, considerata la maggiore percussionista vivente, pur affetta da una sordità profonda come Ludwig van Beethoven, considerato tra i massimi geni della storia della musica e uno degli artisti più rivoluzionari della storia, nonostante la sordità che lo colpì prima ancora di aver compiuto i trent’anni, continuò a comporre, dirigere e suonare, lasciando una produzione musicale fondamentale e straordinaria per forza espressiva e capacità evocativa.
Tra tutti questi eroi della Dis-abilità, ci sono le canzoni di Mauro Ermanno Giovanardi, alcune tra le sue più celebri e adatte al momento, come “La canzone dell’amore perduto”. immortale brano di Fabrizio De André, “Io confesso”, “Garofano nero” e “Come ogni volta”, insieme alle melodie del GnuQuartet, che hanno aggiunto con delicatezza un tappetto musicale di grande valore alla serata.
Il Dis-Festival, dal 30 novembre all’8 dicembre 2024, fin dal nome vuole utilizzare il suffisso DIS legato ABILITÀ e trasformarlo in segno positivo per DISfare e DISattivare tutti gli schemi, gli stereotipi e i pregiudizi sulla disabilità. La serata è stata realizzata in collaborazione con CPD – Consulta per le persone in difficoltà, attraverso il loro sito internet (https://www.cpdconsulta.it/talk-agenda-disfestival/) ed i loro canali social è possibile seguire le loro importanti attività e donare per sostenere i loro progetti.
Foto e report Paolo Pavan/QP
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