Non è arrivato ancora il suo momento. L’ippodromo del Casalone per ora continua a rimanere lì, così come è. Imponente ma comunque sotto stato di “abbandono”, sotto l’occhio critico dei grossetani che vorrebbero rivedere aperto quel grande cancello verde, indipendentemente da chi lo farà. Un peccato lo stato attuale in cui si trova. Ieri l’asta che si è svolta nello studio del dottor Mario Veninata che ha visto però la vendita dei lotti “2” e “3”, entrambi terreni.
Il “lotto 2” comprendeva un’area di 2715 metri quadrati in via Aurelia Antica che attualmente è utilizzata come deposito e parcheggio di camper in virtù di un contratto di locazione. L’area è dotata di 45 posti per automezzi tipo camper ed è corredata di colonnine di ricarica di energia elettrica e punti di adduzione d’acqua a servizio del rimessaggio degli automezzi; è inoltre presente una struttura in legno con ombreggianti utilizzata per ospitare gli automezzi. Per capire meglio, si tratta della cosidetta “Camper area 51”.
Il prezzo di partenza era di 40.700 euro, è stato venduto per 164.000 euro.
Il “lotto 3”, invece, aveva come prezzo base 35.500 euro ed è stato aggiudicato per 112.000 mila euro. Il terreno è compreso fra le vie Aurelia Antica e Davide Lazzeretti, al fianco dell’ufficio postale. Ha una superficie catastale pari a 2.370 metri quadrati e in questo momento è utilizzato come area di esposizione dei prodotti di una ditta. La sua destinazione d’uso è “Verde privato vincolato”.
Resta invenduto, quindi, il “lotto 1”, quello più consistente, l’ippodromo di per sé.
Impianto che si estende su una superficie di 200.000 metri quadrati che ospitano terreni, fabbricati e strutture varie. La base d’asta per l’incanto di ieri era di 2 milioni e 850mila euro, con rialzi minimi di 100mila euro. L’area è sottoposta a vincolo: quello spazio è destinato allo “svolgimento ed organizzazione di eventi e manifestazioni di natura ippica e delle corse di cavalli”.
L’impianto resta dunque in vendita, anche se cambierà il prezzo di partenza. Il ribasso massimo sarà del 20 per cento, l’offerta minima quindi dovrà essere di 2 milioni e 422mila euro.
Per l’adozione del nuovo avviso ci sono 150 giorni di tempo, ma il curatore fallimentare intende ridurre il più possibile il tempo di attesa.
Maria Vittoria Gaviano
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