Avellino.  

di Paola Iandolo

Si discuterà domani il ricorso in Cassazione presentato dal Procuratore della Repubblica Domenico Airoma e dal sostituto Paola Galdo, i due magistrati che coordinano l’inchiesta sugli affidamenti del concertone del 16 agosto 2023 alla società East Side di vicolo Conservatorio di Avellino, che aveva ottenuto l’esclusiva per Achille Lauro, Tananai e Gaia. La Procura ha infatti Impugnato l’ordinanza con la quale è stato annullato il sequestro bis del telefonino del dirigente comunale G. M. per mancanza del fumus commissi delicti sull’ipotesi di falso. A difendere il dirigente comunale indagato a piede libero nell’inchiesta Summer Festival è difeso dall’avvocato Giuseppe Saccone.


Il dissequestro

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

I giudici del Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino il 19 settembre hanno annullato il decreto di sequestro del cellulare del dirigente comunale G.M. indagato nel procedimento “Summer Fest”, per due ipotesi di falso contestate per gli affidamenti del concertone di agosto 2023 ad una società che aveva l’esclusiva su Achille Lauro, Tananai e Gaia. I giudici del tribunale del riesame di Avellino, sezione reali hanno accolto i motivi di ricorso presentati dalla difesa del dirigente comunale, l’avvocato Giuseppe Saccone. Per i giudici del Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino i presunti illeciti ipotizzati da Procura e Carabinieri “non presentano profili di rilevanza penale” come contestato dalla difesa del dirigente comunale. Per i magistrati tutt’al più le violazioni del Codice degli Appalti avrebbero potuto dare luogo alla sussistenza dell`ormai depenalizzato reato dell’abuso in atti d’ufficio. Ma nessuna falsa attestazione si rinviene nella determina 2528, finita nel mirino dell’inchiesta degli inquirenti. Ad avviso del collegio giudicante presieduto dal giudice Lucio Galeota “nella delibera “incriminata” G.M non ha attestato affatto che la East Side srl di vicolo Conservatorio abbia documentato l’esperienza pregressa relativamente alle attività di cui sopra, limitandosi a dare atto di aver effettuato le sole verifiche. Anche qui, come nella precedente contestazione, sarebbe stato al massimo ravvisabile l’abrogato abuso in atti d’ufficio e per i magistrati non c’e’ alcuna falsità ideologica”.