L’area sindacale territoriale Terni-Orvieto della Cisl si è riunita a Terni per confrontarsi sulla manovra finanziaria e sulla non adesione allo sciopero generale, del cruciale tema dell’energia, di Ast, del settore automotive e di altri punti focali per il territorio.
Presso la sede della Cisl di Terni si è riunita l’area sindacale territoriale Terni-Orvieto.
Il sindacato con i suoi vertici locali e regionali ha fatto un focus sulla manovra finanziaria e su temi più strettamente legati al territorio come i rapporti con le istituzioni regionali, l’Ast e la crisi del settore automotive.
Ai microfoni di Teleambiente sono intervenuti il segretario generale della Cisl Umbria, Angelo Manzotti ed il coordinatore dell’area sindacale Territoriale Terni-Orvieto e segretario regionale Cisl Umbria, Riccardo Marcelli.
Il commento di Angelo Manzotti: “Questa è una manovra che ha luci ed ombre, ma pensiamo che sinceramente non sia una manovra da sciopero generale, ma sia una manovra dove bisogna stare al tavolo, contrattare e migliorare alcuni aspetti”.
“Noi – ha dichiarato Angelo Manzotti – siamo partiti da un presupposto: in questa manovra serviva mandare un messaggio alle persone che oggi sono in difficoltà. C’è una forte forbice del disagio sociale, quindi dovevamo intervenire sui lavoratori, sulle lavoratrici e sui pensionati, soprattutto quelli a reddito basso”.
“Il taglio al cuneo fiscale e contributivo – ha aggiunto Manzotti – che porterà ai lavoratori mediamente 1200 euro all’anno, può essere una prima risposta, insieme all’accorpamento delle due aliquote Irpef”.
“Poi – ha evidenziato Angelo Manzotti – c’è tutta una partita che fa parte della nostra cultura, della nostra azione sindacale che è quella del valorizzare la contrattazione di secondo livello, la contrattazione aziendale, la contrattazione legata ai premi di risultato dove qui, c’è solo un contributo di solidarietà del 5%”.
“La Cisl – ha ammonito Manzotti – non è soddisfatta, perché sosteniamo che tutta la parte economica legata alla contrattazione di secondo livello deve essere detassata, in modo tale da incrementare le retribuzioni. Poi ci sono alcuni aspetti che non condividiamo come il taglio lineare nella scuola, nella pubblica amministrazione e soprattutto chiediamo maggiori disponibilità economiche per quanto riguarda la sanità, per rafforzare quel modello di sanità che auspichiamo, che è la sanità territoriale”.
Divergenze con Uil e Cgil
“Non c’è uno strappo con Uil e Cgil – ha spiegato ancora a Teleambiente il segretario generale della Cisl Umbria, Angelo Manzotti – ci sono punti di vista diversi che però ricadono sempre sul nostro obiettivo che è quello di stare vicini ai lavoratori e difendere le persone che oggi si trovano in una situazione di difficoltà, dopo il Covid abbiamo scoperto che si è poveri, pur lavorando”.
Il coordinatore dell’area sindacale territoriale Terni-Orvieto e segretario regionale Cisl Umbria, Riccardo ha invece posto l’accento sui rapporti con il nuovo governo regionale e sui dossier più urgenti legati al comprensorio ternano.
“Ci si aspetta una maggiore concertazione rispetto al passato – ha detto Riccardo Marcelli a Teleambiente- una concertazione che però deve portare a casa anche dei risultati in particolare su alcuni temi: quello dell’automotive e per quello che riguarda il territorio ternano, e non solo, l’acciaieria di Arvedi, qui c’è in corso un accordo di programma”.
“Uno dei temi cruciali – ha ricordato Riccardo Marcelli – è quello relativo all’energia. Bene i ragionamenti sulla possibilità dell’utilizzo del sistema idroelettrico, sapendo però che non può essere quella la panacea del settore manifatturiero ternano. Quello che più dispiace come Cisl è che il tema dell’energia continua ad essere cruciale, lo era 20 anni fa con la vertenza del magnetico, lo era 10 anni fa, infatti cade proprio in questi giorni la data dell’accordo al Ministero dello sviluppo economico nella ‘vertenza Morselli’, e continua ad essere attuale oggi”.
“Questo significa – ha proseguito Riccardo Marcelli – che la politica, in questi anni si sono alternate molte forze politiche, non ha fatto mai abbastanza per risolvere questo tema. Un tema che interessa le acciaierie di Terni, ma anche tutto il settore manifatturiero del comprensorio”.
“Questi – ha puntualizzato Marcelli – insieme alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, saranno gli argomenti su cui dovremo discutere, insieme alle ai, ossia delle aree interne. L’Umbria è una regione che invecchia, dove nascono meno figli ed ha quindi anche il problema dello spopolamento delle aree interne: mi riferisco alla zona dell’orvietano, del narnese-amerino e della Valnerina”.
“Servono investimenti per mantenere i servizi che ci sono – ha concluso Riccardo Marcelli – ma soprattutto servono risorse affinché questi territori rimangano attrattivi per non perdere ulteriore popolazione e di conseguenza, economia regionale”.
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