Egregio direttore,
il governo Meloni sta portando l’Italia e la Lombardia verso la recessione e la giunta Fontana non muove un dito.
A preoccupare sono le scelte compiute in merito alle misure a sostegno dell’industria, il taglio dell’80% del fondo per le aziende dell’automotive, l’estensione della web tax anche alle start-up e alle piccole e medie imprese, il taglio delle detrazioni per ecobonus e ristrutturazioni, che molto inciderà sull’edilizia. A questo si devono aggiungere i tagli agli enti locali, pari a un miliardo e quattrocento milioni di euro per le spese correnti della Regione e dei Comuni lombardi e a un altro miliardo e cento milioni per le spese di investimento dei Comuni.
Per quanto riguarda la Lombardia, siamo di fronte al fatto che è una regione immobile e ce lo dice Bankitalia. E di fronte a questo immobilismo cosa fa il governo Meloni? Taglia ancora di più le risorse destinate alla Lombardia, a un territorio che già ha rallentato rispetto alla sua capacità produttiva tradizionale e che, da locomotiva del Paese che era, oggi si troverà in una difficoltà ancora maggiore. In questo quadro il silenzio del presidente Fontana è sconcertante perché pur di non alzare la voce coi suoi alleati presenti a Roma, lascia che le cose vadano in questa direzione, a danno della Lombardia.
Infatti i tagli alla Lombardia sono di un miliardo di euro in cinque anni e di 400 milioni ai Comuni su risorse che sono destinate ai servizi per le cittadine e i cittadini.
La legge di bilancio del governo Meloni porta dritta la Lombardia e l’Italia verso la recessione. I dati Istat ci dicono che nel terzo trimestre l’economia si è fermata e una serie di scelte contenute nel disegno di legge ci preoccupano molto a partire dal taglio del Fondo automotive dell’ottanta percento. Risorse che devono essere ripristinate perché servono ad aiutare le nostre imprese a reggere i cambiamenti in atto. Ci preoccupa il taglio drastico delle detrazioni per l’efficientamento energetico, per la ristrutturazione delle case, il sistema bonus, le detrazioni ordinarie, quelle che c’erano prima del superbonus. Vengono drasticamente tagliate e questa sarà una mazzata per le imprese dell’edilizia e per le famiglie che, in ragione della nuova direttiva europea, dovranno affrontare delle spese per l’efficientamento energetico delle loro abitazioni. Consideriamo un grave errore l’estensione della web tax anche alle micro e piccole imprese del digitale e ce ne sono tante, per fortuna, in Regione Lombardia, che rischiano un pesante aggravio del carico fiscale. Sono tutte scelte che vanno cambiate, così come va cambiato l’orientamento verso gli enti locali. Ai Comuni della Lombardia vengono tolti oltre un miliardo di euro di risorse che erano destinate a finanziare gli investimenti e anche questo, purtroppo, contribuirà a peggiorare la situazione economica della nostra regione.
Grave, inoltre, che il Pil lombardo non cresca più che nel resto d’Italia, proprio nel momento in cui la Regione ha a disposizione risorse ingenti, come i 4 miliardi di euro del Pnrr e i 4 miliardi e mezzo del Piano Lombardia. Risorse già messe a terra che non hanno però avuto alcun impatto positivo sul Pil, il che dimostra che si tratta di fondi spesi male e fa pensare che in assenza di queste risorse straordinarie la Lombardia avrebbe una crescita addirittura inferiore a quella nazionale.
Da parte nostra – nel bilancio regionale che discuteremo a dicembre – chiederemo il ripristino dei fondi destinati ai Comuni, sostegni alle imprese e investimenti, l’aumento del fondo sanitario, la gratuità dei trasporti pubblici e dei testi per la scuola dell’obbligo per andare incontro alle famiglie.
Matteo Piloni
consigliere regionale
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