È stata firmata la nuova ordinanza a tutela della sicurezza urbana con riferimento all’area di piazza Moro, piazza Umberto e zone limitrofe, che avrà validità fino al 28 febbraio 2025. Il provvedimento del Comune di Bari conferma il divieto, per gli esercenti attività commerciali e i pubblici esercizi localizzati nell’area individuata, di vendita e
somministrazione per asporto di bevande in bottiglia e/o in contenitori di vetro dalle ore 20 alle 7, vietando contestualmente ai titolari di autorizzazioni di tipo “A” di cui alla Legge regionale n.24/2015 (chiosco) di agevolare il consumo, anche per asporto di bevande alcoliche versate in contenitori non in vetro, sulle aree limitrofe interessate dalla perimetrazione del provvedimento. Quanto al consumo di bevande alcoliche al di fuori dei pubblici esercizi e delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, sul posto e nelle pertinenze autorizzate per l’occupazione del suolo pubblico, resta il divieto nell’arco delle 24 ore. A supporto delle persone vulnerabili in condizione di emergenza sociale e con problemi di dipendenza l’ordinanza conferma altresì il potenziamento dei servizi di welfare attraverso l’impegno degli operatori delle Unità di strada
comunali che stazioneranno in piazza Moro e piazza Umberto. L’ordinanza recepisce, inoltre, quanto previsto dal Decreto Legge n. 137 del 1° ottobre 2024, finalizzato a contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza con l’obiettivo di tutelare questi ultimi in caso di eventuali aggressioni .
Ma i consiglieri comunali di centrodestra non condividono la strategia del sindaco e chiedono di revocare i divieti perchè – sostiene Fabio Romito, capogruppo della Lega – l’ordinanza già emanata e valida fino al 4 dicembre non ha risolto i problemi dei residenti e ha avuto effetti devastanti sugli esercenti, trasformando in deserto questa parte della città e spostando il problema in altre zone, diventate invivibili. Meglio sarebbe – sostiene Romito – creare presidi fissi della polizia locale nelle zone più esposte al problema, perchè intervengano per impedire schiamazzi e assembramenti.
La proposta del centrodestra lascia però perplesso il presidente del Comitato dei residenti dell’Umbertino, Mauro Gargano: “Gli effetti estremamente positivi dell’ordinanza sono evidenti, si sta tornando alla vivibilità del territorio e si è colpito quell’inquinamento acustico che ivi dilagava, anche se permangono, in ambiti ridotti, dei coni d’ombra che necessitano di migliori controlli. Si sta agendo, secondo quelle che oramai possono essere considerate delle linee guida nel contrasto alla c.d. mala movida – continua Gargano – disciplinando gli orari di chiusura del settore del food (comunque ampi) ed intervenendo sulla somministrazione all’esterno delle attività (c.d. asporto) che favoriscono i massivi assembramenti, prevalentemente notturni, fonte di quel pervasivo rumore antropico, ben oltre soglia, tale da costituire inquinamento acustico lesivo per la salute. Non è corretto veicolare l’immagine che l’Umbertino si sia trasformato in un deserto solo perché è notevolmente diminuita la presenza di persone stazionanti all’esterno di alcune attività di ristorazione, in particolare di quelle allocate in locali di pochi metri quadri e senza plateatico”
“Un altro aspetto di notevole importanza che stranamente non viene messo in rilievo – sottolinea il rappresentante dei residenti – è il forte impatto che l’ordinanza ha avuto sul grave fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, riducendolo notevolmente. Questo dato confermerebbe la correlazione di questo fenomeno con quello della movida, come le autorità inquirenti asseriscono da tempo. Se così fosse sarebbe un altro notevole risultato. I controlli – conclude Gargano – servono in una cornice regolamentare sulle attività di ristorazione che sono quelle che favoriscono il fenomeno della c.d. movida.”
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