MACERATA Due anni fa in un cortocircuito mentale gettò sua figlia, quattro anni ancora da compiere, dalla finestra di casa in via Ugo Foscolo. Un volo dal terzo piano che, miracolosamente, per la piccola non ha avuto un esito letale. Dopo la condanna per tentato omicidio, dopo aver attraversato l’esperienza della Psichiatria e della detenzione, ora la mamma è stata scarcerata, il Tribunale di sorveglianza le ha concesso l’affidamento in prova. Grazie a una donna che l’ha accolta in casa, da un paio di settimane lavora e sta provando a ricostruire la propria vita andata in frantumi quel drammatico 1° maggio 2022.
Il dramma
Erano le 16 quando la donna, 40enne, prese la piccola, si chiuse a chiave in camera da letto e gettò la bimba dalla finestra. Un volo di 10 metri a cui però la piccola è sopravvissuta. Dei passanti videro quel corpicino a terra e chiamarono sotto choc il 118. All’angolo tra via Alighieri e via Foscolo, arrivarono sanitari e polizia, davanti ai loro occhi una scena straziante: la bimba a terra e la madre, nel frattempo scesa in strada, con i polsi insanguinati.
La donna fu piantonata al reparto di Psichiatria dell’ospedale, poi fu condotta in carcere. Non riuscì a spiegare cosa le fosse accaduto, si parlò di un “blackout momentaneo” dovuto allo stress legato a un imminente viaggio che il marito avrebbe dovuto fare nel suo Paese d’origine con la piccola.
Il processo
A maggio dello scorso anno il giudice le ha riconosciuto il vizio parziale di mente condannandola per tentato omicidio a sei anni, ridotti a cinque perché la difesa ha deciso di non ricorrere in Appello (ottenendo così lo sconto ulteriore di pena previsto dalla riforma Cartabia per chi rinuncia all’impugnazione). Poco dopo il suo legale, l’avvocato Valentina Romagnoli, ha presentato l’istanza per chiedere la liberazione anticipata tenuto conto sia del fatto che erano maturati i termini sia che la donna aveva avuto un comportamento irreprensibile all’interno dell’istituto penitenziario e il Tribunale di sorveglianza ha accolto la richiesta di affidamento in prova disponendo l’immediata scarcerazione.
L’opportunità
Ora la mamma è tornata a Macerata, accolta da una signora che l’ha assunta come domestica offrendole così una casa, un lavoro e la possibilità di riscatto. La 42enne ha iniziato così un lungo percorso di riadattamento sia interiore sia nella società per cercare di ricostruire lentamente, un passo dopo l’altro, la propria vita stravolta dall’evento traumatico di due anni fa.
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