FVG – Nel contesto delle spese familiari italiane, il Friuli Venezia Giulia si distingue per una delle spese mensili più elevate destinate a cibo, casa e trasporti (dette anche spese obbligate), che nel 2023 hanno raggiunto una media di 1.312 euro.
Secondo il rapporto elaborato dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre e reso noto nei giorni scorsi, questa cifra colloca la regione tra le più onerose del Paese, superata solo da Trentino Alto Adige (1.462 euro) e Lombardia (1.334 euro).
Nonostante l’alto livello assoluto delle spese, la loro incidenza percentuale sul totale delle spese familiari risulta più contenuta rispetto ad altre aree del Paese, attestandosi al 55,4%.
Questo dato, inferiore alla media nazionale (56%), evidenzia un maggiore equilibrio tra spese obbligate e spese complementari rispetto alle regioni meridionali, dove l’incidenza delle spese per necessità primarie è più alta. Ad esempio, in Calabria, Campania e Basilicata, tale incidenza supera abbondantemente il 60%.
In FVG alta anche la spesa ricreativa
Il costo della vita relativamente alto in regione si riflette non solo nella spesa per i beni essenziali, ma anche nella composizione del bilancio familiare, che riserva comunque una quota significativa a spese per il tempo libero e i consumi non obbligati.
In Friuli Venezia Giulia la spesa totale mensile media delle famiglie, comprensiva di spese obbligate e complementari, ammonta a 2.369 euro. Di questa somma, 1.057 euro sono destinati a spese complementari, che includono beni e servizi non essenziali come abbigliamento, ristorazione e attività ricreative.
La spesa natalizia si contrae
Il rapporto della CGIA di Mestre mette in luce una stabilizzazione dei costi fissi delle famiglie italiane su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico, principalmente a causa dell’inflazione e degli aumenti nei costi energetici registrati negli ultimi anni.
La stagione natalizia 2024 potrebbe segnare un ulteriore calo nei consumi delle famiglie italiane. Secondo le stime dell’Ufficio Studi CGIA, la spesa per i regali di Natale dovrebbe scendere a circa 10 miliardi di euro, con una contrazione del 9% rispetto agli 11 miliardi registrati nel 2023.
Questo rallentamento si inserisce in un contesto di difficoltà economiche che gravano sulle famiglie, già costrette a destinare una quota significativa del proprio bilancio alle spese obbligate – cibo, bollette e carburante – che rappresentano oltre la metà della spesa totale. L’inflazione, combinata con l’erosione del potere d’acquisto, ha ridotto la capacità delle famiglie di dedicare risorse ai consumi non essenziali.
Un altro fattore determinante è l’anticipo degli acquisti natalizi a novembre, incentivato dagli sconti del Black Friday. Questa tendenza, ormai consolidata, sottrae una fetta di spesa ai tradizionali acquisti delle settimane pre-natalizie, riducendo così l’impatto economico complessivo della stagione festiva.
Il calo dei consumi natalizi riflette un clima di sfiducia e incertezza economica che interessa tutte le regioni, Friuli Venezia Giulia compreso.
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