I disservizi, causati al danneggiamento dei cavi di Worldline in Svizzera, sono durati quasi 48 ore: ancora instabili alcune tipologie di pagamenti con carta di credito
Dopo quasi due giorni di disservizi si è risolto, ma non ancora del tutto, il problema ai Pos che ha fermato i pagamenti sui circuiti Nexi e Bancomat, due dei più utilizzati in assoluto. La causa, si è scoperto nelle scorse ore, è un guasto alla rete di Worldline, una società francese che si occupa di pagamenti elettronici in diversi paesi europei. I lavori di installazione di alcune tubature del gas avrebbero danneggiato infatti alcuni cavi in Svizzera collegati ai data center, causando disservizi diffusi in molte zone d’Europa.
L’intervento di Bankitalia
I grossi disservizi che hanno fatto seguito al guasto dei cavi di Worldline ha costretto a intervenire anche la Banca d’Italia. L’istituto di via Nazionale ha attivato la task force del Codise per il ripristino progressivo dei servizi agli utenti e della piena operatività. Si tratta della struttura di Bankitalia che si occupa del coordinamento delle crisi operative della piazza finanziaria italiana. Nella mattinata di oggi, sabato 30 novembre, l’istituto presieduto da Fabio Panetta ha fatto sapere che «proseguono gli interventi per il ritorno alla piena operatività». Sulla base degli ultimi aggiornamenti, quasi tutti i servizi sono stati ripristinati, ad eccezione di alcune tipologie di pagamenti con carta di credito.
Si muovono le associazioni dei consumatori
Il disservizio dei Pos si è verificato in concomitanza con il Black Friday, con migliaia di commercianti che hanno lamentato difficoltà nel convalidare gli acquisti dei clienti. Un negozio su quattro, fa sapere Confesercenti, ha segnalato criticità sull’utilizzo della moneta elettronica. La stima è di circa 100 milioni di euro di vendite mancate. Nel frattempo, si muovono le associazioni dei consumatori. Il Codacons sta valutando la possibilità di avviare azioni legali contro i responsabili del blackout. Mentre Martina Donini, presidente di Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), ha commentato: «Abbiamo fatto enormi passi avanti per promuovere i pagamenti digitali ma episodi come questo sono un campanello d’allarme: le infrastrutture devono essere più sicure e affidabili. È fondamentale predisporre sistemi di backup per garantire la continuità del servizio».
Foto di copertina: Dreamstime/Rido
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