29.11.2024 – 11.30 – Il mercato immobiliare in provincia di Udine continua a registrare segnali di crescita, con un andamento particolarmente positivo nel capoluogo. È quanto emerso dal convegno tematico svoltosi il 28 novembre nel Castello di Susans, organizzato da Confcommercio Udine, con il sostegno della Regione e della Camera di Commercio Pn-Ud.
Sono intervenuti il vicepresidente nazionale di Confcommercio e presidente della Camera di Commercio Pn-Ud Giovanni Da Pozzo, l’Executive Board Member di Nomisma Luca Dondi dall’Orologio, l’Head of Banking Research Intesa San Paolo Elisa Coletti e il presidente nazionale Confcommercio Fimaa Santino Taverna.
Ad introdurre l’argomento, il presidente Giovanni Da Pozzo: «Il settore immobiliare, pilastro del terziario, continua a operare con la forza della sua professionalità e competenza», ha sottolineato Da Pozzo nel ricordare che «su 100mila imprese attive in Friuli Venezia Giulia, circa 20mila sono legate al mondo delle costruzioni. L’impegno, ora, sarà quello di comprendere i grandi cambiamenti all’interno dell’economia e della società».
«Dopo la battuta d’arresto dello scorso anno imputabile a fattori esogeni – ha quindi spiegato Luca Dondi dall’Orologio –, il mercato immobiliare è nelle condizioni di riprendere la strada della crescita, sfruttando condizioni di accesso al credito che stanno tornando ad essere meno penalizzanti e selettive».
Il dettaglio del mercato udinese
Le compravendite hanno segnato un aumento del 3,5%-3,8%, soprattutto per immobili nella fascia di prezzo compresa tra 80.000 e 150.000 euro. A sostenere questa tendenza sono stati anche gli incentivi per gli under 36, che hanno spinto molti giovani ad affrontare l’acquisto della prima casa, grazie al risparmio su alcune tassazioni notarili. Questo fenomeno è ulteriormente amplificato dalla difficoltà di trovare appartamenti in affitto, rendendo la proprietà un’alternativa più vantaggiosa per molti.
Anche i prezzi degli immobili mostrano un trend al rialzo. Per quanto riguarda l’usato, si registra un aumento del 6%-8%, con valori al metro quadro che, per immobili in buone condizioni nel centro di Udine, variano tra i 1.800 e i 2.800 euro. Tra i fattori che influenzano i prezzi spiccano la localizzazione, le spese condominiali e le condizioni interne degli immobili. L’attenzione per la riqualificazione – come interventi su impianti elettrici, bagni o serramenti – ha giocato un ruolo importante, anche grazie alle agevolazioni fiscali previste.
Il nuovo, invece, ha visto un incremento ancora più marcato, pari all’8%-10%, con punte di 4.500 euro al metro quadro in centro città. Tale aumento è dovuto in gran parte alle normative che richiedono edifici a basso impatto energetico, con una conseguente crescita dei costi di costruzione, materiali e manodopera.
Anche il mercato delle locazioni è caratterizzato da un aumento dei prezzi. I canoni per i contratti tradizionali, come il 4+4 o il 3+2 con cedolare secca, sono cresciuti tra il 6% e il 10%. La causa principale è la scarsa disponibilità di immobili sul mercato, accentuata dalla preferenza di molti proprietari per le locazioni brevi. Queste ultime garantiscono rendimenti immediati, eliminando il rischio di inadempienze contrattuali e sfratti.
Tuttavia, le locazioni brevi non sono prive di difficoltà. Le recenti normative obbligano i proprietari a dotare gli immobili di dispositivi di sicurezza, come estintori, rilevatori di monossido di carbonio e sensori per fughe di gas, comportando ulteriori costi di adeguamento.
Il mercato immobiliare di Udine riflette quindi un panorama dinamico e in evoluzione, in cui le agevolazioni fiscali, le normative sulle nuove costruzioni e le trasformazioni nel settore delle locazioni si combinano per delineare nuove opportunità e sfide. Come sottolineato da Lino Domini, presidente provinciale di Confcommercio Fimaa, questi fattori continueranno a influenzare il settore, con possibili effetti positivi sul lungo termine, grazie a un rinnovato interesse per il territorio e a una crescente attenzione alla qualità degli immobili.
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