Originaria di Maglie, aveva 24 anni. Doveva ripartire oggi da Napoli. Armato: struttura regolare
Si era concessa una breve vacanza a Napoli. Era partita da Lecce nella giornata di giovedì e aveva preso possesso di una stanza in una casa-vacanze in piazza Municipio, al civico 84. Sarebbe dovuta ripartire oggi. Ma nella notte tra giovedì e venerdì, attorno alle 4.30, un probabile corto circuito nella stanza in cui si trovava una doccia-sauna, accanto alla camera da letto, ha generato un incendio. Emanuela Chirilli, 27 anni, originaria di Maglie ma residente a Lecce, è morta per asfissia a causa dei fumi generati dal rogo. Un tragico incidente sul quale la Procura di Napoli (pm Diego Capece Minutolo) ha aperto un’inchiesta. È stata comunque disposta l’autopsia. Sul caso indagano gli agenti dei Decumani e i rilievi sono stati affidati alla Scientifica. Sul posto anche alcuni specialisti dei vigili del fuoco che hanno iniziato un’approfondita ispezione della camera.Â
Gli indizi portano al bagno, ma sotto la lente c’è anche una multipresa danneggiata. I vigili del fuoco hanno trovato non poche difficoltà per accedere all’appartamento al settimo piano del grande palazzo all’angolo con via Cristoforo Colombo. Entrati dalla finestra, hanno trovato il corpo senza vita di Emanuela disteso a terra, tra la porta e il letto. Probabilmente ha cercato di raggiungere la porta in un estremo tentativo di salvarsi, ma il monossido di carbonio, di cui l’ambiente era saturo, le avrebbe fatto rapidamente perdere i sensi. Sul corpo, infatti, non sarebbero state trovate tracce di ustioni. L’incendio, che ha lasciato tracce visibili sulla facciata del palazzo, non ha causato danni alla struttura e non è stato necessario alcuno sgombero.Â
Le indagini abbracciano ogni aspetto, anche quello relativo alla regolarità amministrativa della struttura, ma l’assessore al Turismo del Comune di Napoli, Teresa Armato, riferisce che gli uffici «hanno immediatamente verificato la piena regolarità della casa-vacanze nella quale si è consumata la tragedia. Abbiamo appreso con sgomento la notizia della morte di Emanuela — ha aggiunto l’assessora al Turismo — l’amministrazione comunale, con il sindaco Manfredi, è vicina alla famiglia così duramente colpita da questa perdita e si è immediatamente attivata per fornire tutta l’assistenza necessaria». Ad informare la famiglia della ragazza sono stati i carabinieri.
Originaria di Maglie, nel Salento, si era trasferita a vivere da sola a Lecce e i parenti della ragazza non erano al corrente del suo viaggio. Si era ritagliata una sua vita frequentando un centro di formazione professionale per acquisire competenze di tecnico per la cura e l’assistenza all’infanzia. Una ragazza allegra, solare, come emerge dai profili social. Una frase la rappresenta bene: «Vivi la vita con una bussola e non con un orologio». La tragedia ha sollevato polemiche relative alla sicurezza sulle strutture ricettive che, secondo Agostino Ingenito, presidente dell’Abbac Napoli «deve essere una priorità assoluta». «Le normative attuali — ha continuato Ingenito — prevedono l’obbligo di estintori e rilevatori di monossido di carbonio, ma è fondamentale che i gestori siano formati e che i viaggiatori siano consapevoli delle procedure di emergenza».
Gli attivisti della rete Set Napoli, protagonisti della battaglia all’overtourism e organizzatori della campagna Resta Abitante che culminò con un flash-mob, hanno pubblicato sulla propria pagina social una recensione in cui si legge un dettaglio inquietante: «La camera non era male» si legge, poi si fa riferimento a «un grave problema in bagno, ovvero scossa elettrica al contatto col rubinetto della doccia». Gli attivisti scrivono che la recensione sarebbe relativa a una delle tante camere affittate «di fronte al molo beverello di Napoli». Poi specificano: «Non sappiamo se si riferisce proprio all’appartamento in questione». Resta il fatto che dovranno essere effettuati controlli mirati sulla sicurezza.
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