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Impianto di biometano in zona Cafore: dopo il nulla di fatto in Consiglio comunale, scoppia la polemica tra Surbo, Trepuzzi e Lecce #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


LECCE – Nel Consiglio Comunale di martedì si è discusso del progetto presentato da privati (Agrienergia circolare 6) per la realizzazione di un impianto di biometano a poca distanza dall’Abbazia di Cerrate (540 metri). L’ordine del giorno della minoranza è stato bocciato non senza polemiche. Secondo l’amministrazione in carica, bisogna attendere la conferenza dei servizi, in cui verranno acquisiti tutti i pareri degli enti preposti, prima di pronunciarsi. “Non siamo contro gli impianti che permettono la chiusura del ciclo dei rifiuti, anzi siamo fermamente convinti che tali impianti oltre che utili sono indispensabili – scrive il consigliere leccese del centrosinistra Antonio De Matteis, primo firmatario dell’ordine del giorno bocciato in aula – Ma siamo dell’idea che la trasformazione del nostro territorio deve essere governata. Siamo convinti che è poco opportuno realizzare un impianto che prevede la realizzazione di 4 Silos alti 15 metri posti a poca distanza da un bene così importante come l’Abbazia di Cerrate. A seguito della discussione abbiamo posto ai voti dell’aula un Ordine del giorno che è stato ritenuto dalla maggioranza ‘troppo tecnico’, ‘incomprensibile per i consiglieri’, ‘troppo complicato’. In realtà abbiamo chiesto che vengano verificati alcuni aspetti, sicuramente anche tecnici, specifici, ma che sono importanti per la realizzazione dell’impianto in sicurezza. È stato inoltre chiesto l’indizione di un’istruttoria pubblica ai fino di un processo partecipativo reale”. Ma su quest’ultimo punto il centrodestra ha chiarito che il regolamento comunale prevede l’istruttoria solo in caso di centrali elettriche regionali e nazionali.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DEI SINDACI DI SURBO E TREPUZZI

I sindaci Giuseppe Taurino di Trepuzzi e Ronny Trio di Surbo esprimono delusione e preoccupazione per il mancato accoglimento della mozione sull’impianto di biometano a Cafore da parte del Consiglio Comunale di Lecce.
“In occasione della seduta del Consiglio Comunale di Lecce del 26 novembre scorso, la maggioranza di centrodestra guidata dal Sindaco Adriana Poli Bortone ha deciso di non accogliere una mozione cruciale presentata dai gruppi di opposizione relativa al progetto di insediamento di un impianto per la produzione di biometano in località Cafore – spiegano in un comunicato – Questa mozione, oltre a rappresentare una presa di posizione chiara e responsabile, avrebbe impegnato l’amministrazione di Lecce ad avviare le necessarie e approfondite verifiche tecniche e ambientali per valutare le reali ricadute che un impianto di tale portata potrebbe avere sull’ecosistema territoriale e sulla qualità della vita dei cittadini, sia di Lecce che dei comuni limitrofi.
I consiglieri di opposizione avevano presentato puntuali e chiari riferimenti, sollecitando l’Amministrazione a un approccio trasparente e rigoroso. Tuttavia, la maggioranza ha preferito rifugiarsi dietro motivazioni pretestuose, sostenendo che i rilievi mossi fossero prettamente tecnici e di esclusiva competenza degli uffici comunali.
Questo atteggiamento, oltre a rappresentare un’occasione persa di confronto democratico e costruttivo, lascia emergere con sempre maggiore chiarezza una predisposizione già orientata all’approvazione del progetto. A tutt’oggi, infatti, non abbiamo ricevuto alcun riscontro concreto alle richieste formali avanzate per essere ammessi alla Conferenza dei Servizi, sede nella quale avremmo potuto rappresentare le molteplici criticità legate all’insediamento di un impianto così impattante per i nostri territori.
Siamo profondamente delusi dalla chiusura istituzionale dimostrata dalla Sindaca e dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Lecce. Questo atteggiamento di totale rifiuto al confronto non tiene conto delle legittime preoccupazioni espresse da cittadini, associazioni e amministrazioni dei comuni limitrofi, né del dovere di ogni amministrazione di tutelare l’ambiente e la salute pubblica.
Non ci arrenderemo. Di fronte a questo atteggiamento chiuso e autoreferenziale, siamo determinati a intensificare i nostri sforzi per difendere i diritti e gli interessi delle nostre comunità. La lotta per un territorio sostenibile, vivibile e rispettoso delle generazioni future non si ferma qui”.

REPLICA ALLE STERILI DOGLIANZE DEI SINDACI DI SURBO E TREPUZZI

L’amministrazione comunale leccese non cambia posizione. “Dispiace sinceramente apprendere, ancora una volta dalla stampa, del disappunto dei sindaci di Surbo e di Trepuzzi, circa il mancato accoglimento dell’ordine del giorno (e non di una mozione) sull’impianto di biometano in località Cafore presentato dalla minoranza in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale – replica Gianpaolo Scorrano, assessore all’Urbanistica della Città di Lecce – Eppure il sottoscritto ha cercato di far comprendere a chiare lettere che il Comune di Lecce, circa l’istruttoria del progetto presentato da Agrienergia Circolare 6 Srl, sta facendo tutto il possibile per tutelare il proprio territorio partendo proprio dall’indizione della Conferenza di Servizi.

In quella sede, come già anticipato dallo scrivente nel corso del Consiglio Comunale, potranno far pervenire le loro osservazioni, ai sensi e per gli effetti dell’art. 9 comma 1 del D. Lgs 241/1990 anche il sindaco di Surbo e quello di Trepuzzi (seppur quest’ultimo neanche confinante) in un’ottica di partecipazione reale e non solo sbandierata come accadeva precedentemente.
Altro che “chiusura istituzionale da parte del Sindaco di Lecce e della sua maggioranza”!

Circa le doglianze espresse dai due sindaci sul mancato accoglimento dell’ordine del giorno presentato dalla minoranza di centrosinistra, appare necessario fare le opportune precisazioni tecniche non essendo stata sufficiente – a quanto pare – la motivazione squisitamente politica fornita dal sindaco Poli Bortone. Qualsiasi amministratore pubblico, sia esso consigliere o sindaco, dovrebbe sapere che la normativa nazionale (LG 199/2021) è sovraordinata rispetto alla pianificazione territoriale locale, motivo per il quale ogni tipo di controllo e di verifica rispetto alle NTA del PRG vigente sarebbe del tutto inutile, tant’è che il Dirigente ha provveduto a fornire parere contrario all’ordine del giorno di che trattasi.

Ancor peggio si è dimostrata la richiesta di istruttoria pubblica ai sensi dell’art. 27 dello Statuto Comunale; anche qui si è manifestata la pressoché totale ignoranza delle norme – peraltro richiamate – da parte della minoranza.
L’art.27, infatti, prevede il ricorso all’istruttoria pubblica (mai effettuata dall’amministrazione Salvemini) solo ed esclusivamente per le centrali energetiche come indicate nella parte II del D.Lgs 152/2006 (Codice dell’ambiente) di cui agli Allegati II (progetti di competenza statale), II bis (progetti sottoposti a verifica di assoggettabilità di competenza statale) e all’Allegato III (progetti di competenza delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano) e che, dunque, nulla hanno a che fare con il progetto in località Cafore a Lecce che, per le sue caratteristiche, è sottoposto a PAS (Procedura Abilitativa Semplificata),

Se c’è qualcuno, quindi, che ha davvero ‘perso l’occasione di avere un confronto democratico’ non è certamente la maggioranza leccese guidata dal sindaco Poli Bortone, bensì i due sindaci che avrebbero potuto e dovuto partecipare, al pari del Comune di Lecce, alle riunioni che si sono svolte presso il comune di Lequile al fine di stilare un unico documento che apporti le opportune e necessarie modifiche al DDL della Regione Puglia n. 222 sulle aree idonee per individuare ulteriori parametri limitativi rispetto a quanto già previsto dalla norma nazionale. I due sindaci farebbero certamente meglio a preoccuparsi dell’impianto ENI già esistente sul territorio di Surbo che, per quanto risulta allo scrivente, non avrebbe ancora ottemperato a tutte le prescrizioni effettuate da Arpa Puglia più di un anno addietro. Alla tutela del territorio di Lecce e alla salvaguardia della salute pubblica dei propri concittadini ci penserà il Comune di Lecce nei modi e nelle forme previste dalle Leggi vigenti in materia e non con inutili proclami e sterili comunicati stampa come fatto da qualcuno sino ad oggi”.



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