Sassari Basta un piccolo sì, pronunciato al termine della procedura di rinnovo della carta d’identità, per salvare o migliorare qualche vita. Una parola semplicissima, pronunciata nel 2023 dalla grande maggioranza dei cittadini sassaresi che si sono recati negli uffici dell’Anagrafe per avere la carta.
I numeri li si trova nel report del Centro nazionale trapianti sull’Indice del dono 2024, presentato nella prima commissione consiliare presieduta da Stefano Manai. Stando ai dati, la percentuale dei sassaresi che, al rinnovo o al rilascio del documento, ha fornito il proprio consenso alla donazione di organi e tessuti è del 79,7 per cento. Bisogna però tener conto di un altro dato: il 40,8 per cento degli utenti dell’Anagrafe ha scelto di astenersi, senza pronunciare né un sì o un no.
I dati sono stati analizzati dai consiglieri comunali e dall’assessora Patrizia Mercuri, insieme al medico Paola Murgia, referente locale del Centro Trapianti per l’Aou di Sassari e ai due infermieri Chiara Favini e Michele Podda. «I dati llustrati dal report sono un traguardo di cui essere fieri. La strada è tracciata, ma i numeri ci dicono anche che oltre il 20% delle persone dice no, spesso a causa di disinformazione o dubbi non risolti» ha affermato il presidente della commissione Stefano Manai. Fra le iniziative, emerse durante il dibattito fra i consiglieri, l’attivazione di campagne informative permanenti, collaborazioni con le scuole e realizzazione di eventi aperti alla cittadinanza con il coinvolgimento diretto del Centro Trapianti e degli esperti.
Nel 2023, l’Aou di Sassari è stata l’azienda con il più alto numero di segnalazioni di potenziali donatori. Si tratta di quelle persone che muoiono mentre sono ricoverate in terapia intensiva e i cui organi, nonostante lo stop alle funzioni cerebrali, sono tenuti in attività dalle macchine. Lo scorso anno, ci sono stati 47 potenziali donatori e a 28 di loro è stato prelevato effettivamente un organo. In totale sono stati prelevati 28 fegati, 24 reni, 4 cuori, 4 polmoni, 1 pancreas e 17 cornee. Risultati resi possibili dal lavoro di squadra che ha visto impegnati rianimatori, neurologi, medici della direzione di presidio, medici legali, infermieri, tecnici, biologi, radiologi, epatologi, anatomo patologi e tutto il personale della sala operatoria.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link