Cartelle esattoriali, 60mila i bresciani chiamati a regolarizzare le dichiarazioni al Fisco #finsubito prestito immediato

Brescia. Accordarsi per non incorrere in multe o accertamenti fiscali. L’Agenzia delle Entrate gioca d’anticipo e segue ancora una volta la strada della collaborazione con i contribuenti non in regola con le dichiarazioni fiscali: saranno quasi tre milioni i contribuenti che, nel 2025, riceveranno una comunicazione dal Fisco e che verranno invitati a regolarizzare le propria posizione successivamente a controlli che hanno fatto emergere alcune irregolarità. Considerando il peso specifico delle persone fisiche residenti nel Bresciano sul totale nazionale, si può stimare che in provincia il prossimo anno arriveranno circa 60mila lettere di compliance dal Fisco, indirizzate a coloro i quali vengono riconosciuti «colpevoli» di errori o omissioni nel corso delle verifiche.
Si tratta di comunicazioni preliminari, che hanno l’intento di sanare la posizione del contribuente che non è in linea con le banche dati del Fisco prima di ricevere la notifica di accertamento fiscale. I casi più diffusi di omissioni o infedeltà nella comunicazione dei dati al Fisco riguardano le mancate comunicazioni Iva o le omesse dichiarazioni delle partite Iva. Sono comuni anche le anomalie nella dichiarazione Isa, ovvero gli Indici sintetici di affidabilità. Nel primo caso, ad esempio, la verifica avverrà ogni trimestre: il Fisco effettuerà controlli per capire se il contribuente abbia realizzato operazioni attive e, in caso di omessa presentazione delle comunicazioni, invierà una lettera.

Nel 2023, sono stati 19,6 i milardi confluiti nelle casse dello Stato a seguito dei controlli effettuati dall’Agenzia delle entrate, a cui si aggiungono i 5,1 miliardi fra rottamazione delle cartelle, pace fiscale e tregua fiscale, per un introito complessivo un di 24,7 miliardi di euro, 4,5 miliardi in più rispetto al 2022 (+22%).
Il Codacons ricorda che prima di ogni accordo o pagamento è essenziale la valutazione di un esperto per valutare la legittimità della richiesta e eventuali prescrizioni o decadenze che possano rendere invalide le pretese dell’erario.