Black Friday tra attesa e malcontento, in particolare da parte degli operatori commerciali del centro cittadino. «Dal venerdì siamo passati a una settimana e quest’anno addirittura a oltre un mese. Da giorni, gli operatori dell’e-commerce stanno pubblicizzando sconti e offerte. Il risultato è che anche quest’iniziativa, così facendo, perderà di efficacia». Così il commerciante di abbigliamento Eugenio Travaglione, titolare di un’attività in centro. Uno sfogo che in qualche modo sintetizza lo stato d’animo anche di tanti colleghi.
«La mancanza di regole da parte di chi opera on line – dice Maria Verdino, titolare di un’attività di calzature – sta contribuendo a creare ulteriore confusione tra i clienti e anche tra noi operatori. Per contrastare questa situazione stiamo praticando, almeno ai clienti consolidati, degli sconti speciali per tutto l’anno. Il risultato è che alla fine tiriamo avanti per orgoglio, con guadagni quasi inesistenti».
Nei tre centri commerciali del capoluogo, in ogni caso, sin dallo scorso weekend si sono registrati un incremento di presenze e un’intensificazione degli scontrini emessi. «La maggior parte delle attività commerciali – sottolinea la commessa Maria Paola Cattaneo – hanno fatto questa scelta. Io gestisco un’attività in franchising e la mia azienda, che è presente in tutt’Italia, per contrastare il dominio di chi vende su internet ha praticato il Black Friday da venerdì scorso». Positivo il bilancio provvisorio tracciato dal direttore di Leclerc Fabio Carassi: «In attesa dei risultati di questa settimana, che è quella centrale di questo evento promozionale, il prologo è da ritenersi più che soddisfacente».
Il presidente di Confesercenti, Gianluca Alviggi, traccia inoltre un quadro generale e lancia l’ennesimo segnale d’allarme sulle condizioni della categoria: «Il Black Friday è uno dei tanti momenti per stimolare un’utenza rivolta unicamente all’e–commerce. Noi, invece, vorremmo rivolgerci ai beneventani, per i quali i centri storici sono ridotti solo a meta di passeggiate. Ricordo che quando c’era il Covid ed era tutto chiuso e spento, in tanti sostenevano che ci fosse uno scenario deprimente. Ma di questo passo, sarà una conseguenza inevitabile. Tanti vedono noi negozianti come nemici e poi, invece, registriamo storie di truffe, falsi e imitazioni da parte di chi acquista in altri modi. Molti non hanno capito che i miracoli non li fa nessuno. Stiamo distruggendo il commercio sociale».
A suo avviso «il Black Friday servirebbe se solo non rappresentasse uno stimolo a comprare con il cellulare o attraverso internet. Del resto, in tanti sono diventati talmente asettici in termini di empatia che fanno sembrare inutili noi dei negozi tradizionali. È un disprezzo al commercio, all’imprenditoria locale e uno schiaffo al pil locale».
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