Per una donna di Pontecagnano Faiano l’incubo è finito proprio ieri. Proprio il giorno in cui Salerno e la sua provincia hanno celebrato il «no» alla violenza contro le donne.
Ancora una vittima di Potecagnano ma, questa volta, lei è una sopravvissuta grazie all’intervento dei carabinieri della locale stazione che hanno proceduto all’arresto di un 26enne per maltrattamenti e violenza domestica nei confronti della sua compagna-convivente.
Ma che tutto sia accaduto a Pontecagnano, dove due giovanissime donne – Anna Borsa e Marzia Capezzuti – sono state uccise a sette giorni di distanza l’una dall’altra nel marzo 2022, è soltanto un caso. Dal comando provinciale dei carabinieri di Salerno, difatti, precisano che le aggressioni avvengono ovunque. Dal capoluogo al più piccolo paesino della provincia le violenze sono violenze e sono tutte connotate dalle stesse caratteristiche, al di là dell’età e delle condizioni socio economiche. E proprio per infondere «fiducia» nelle donne ieri mattina carabinieri e polizia sono stati in piazza per fornire indicazioni e distribuire brochure con la speranza di «incoraggiare» coloro che ancora hanno paura.
È stata anche l’occasione per presentare, tra l’altro, quello che il comandante provinciale dei carabinieri, Filippo Melchiorre, ha definito il «violenzometro», ovvero gli elementi che dovrebbero mettere una donna in allarme perché precursori di una violenza di genere che, di lì a poco, potrebbe trasformarsi in tragedia. Perché la chiave di tutto, secondo le forze dell’ordine, resta sempre la prevenzione e il coraggio di dire, come ha gridato il questore Giancarlo Conticchio: «basta!». Sia carabinieri che polizia, a Salerno e anche in provincia, sono dotati di stanze di ascolto per mettere a proprio agio le vittime, ascoltarle ed accompagnarle per mano verso un percorso di denuncia e protezione.
I dati
Proprio grazie ad un incremento delle denunce da parte delle vittime, la polizia di Stato rileva un incremento del +43% degli ammonimenti da parte dei questori. Dati nazionali che, stando a quanto riferito dalla questura, trova anche Salerno allineata. In tutta la provincia, stando sempre ai dati forniti dalla polizia, nei primi mesi di quest’anno sono state 290 le denunce per codice rosso.
Nel 39% si tratta di un coniuge, nel 31% di un ex. Per questo motivo, nei primi mesi dell’anno, sono aumentati anche i provvedimenti di sorveglianza speciale del +57%. Sempre nel contrasto al fenomeno della violenza di genere, da inizio anno i carabinieri della provincia di Salerno hanno denunciato per codice rosso, 520 persone (quasi due al giorno), ne hanno arrestate 96 (circa una ogni tre giorni) ed hanno eseguito 224 provvedimenti cautelari personali di allontanamento dalla casa familiare o divieto di avvicinamento alla persona offesa. Nella giornata di ieri,a sud del capoluogo, gli ospiti di una struttura intermedia residenziale della località Castel Ruggero di Torre Orsaia hanno invece donato una panchina rossa alla Stazione Carabinieri del luogo in ricordo di tutte le vittime di violenza di genere.
Il commento
«La cosa più importante per combattere la violenza di genere – ha precisato il questore Conticchio – è abbandonare la cultura dell’indifferenza: chi si gira dall’altra parte ha le stesse responsabilità di chi usa violenza. Se si sentono con un certa frequenza urla e rumori nell’appartamento vicino, non si può fare finta di nulla ma bisogna chiedere aiuto per quella donna che spesso si sente urlare o piangere. A tal proposito voglio anche ricordare che gli ammonimenti possono essere fatti dal questore anche su denuncia di una persona terza».
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