Terni, effetto Sweet pampepato sugli affari dei negozi «Ma il centro resta diviso» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Il pampepato Igp sotto l’albero. Molti ternani lo hanno acquistato in questi giorni. D’altro canto la corsa ai regali di Natale è partita insieme al festival dedicato a quel panetto di cioccolato e spezie che racconta una storia antica. Stefano Pellicciardi, patron dei grandi eventi a cui è stata affidata l’organizzazione di Sweet pampepato, ha fatto in modo che le date della manifestazione coincidessero con quelle del black friday: un incentivo al commercio di prossimità. Stand, star ieri a Terni c’era persino Iginio Massari, per tutti il “signore del panettone” disfide gastronomiche e sconti “neri” hanno calamitato centinaia di famiglie nel centro città. Perché è nel centro città che si sta svolgendo il festival (la chiusura oggi), anche se per qualcuno è «troppo concentrato su una sola piazza». La critica arriva da Daniela Sforna, con il negozio in via Angeloni: «Bene gli eventi, specie di promozione di un prodotto di pasticceria identitario come il pampepato, ma se si spingessero oltre piazza della Repubblica sarebbe meglio». Intanto la gente gira, anche sulla ruota panoramica che finalmente ha preso il via giovedì pomeriggio, si accorge che gran parte delle vetrine sono addobbate allo stesso modo sono quelle dei negozi che hanno aderito alla iniziativa di Confartigianato e se trova quello che cerca spende. «Il black friday è un’occasione ghiotta più del pampepato per i consumatori, che spesso lo usano per anticipare i regali da mettere sotto l’albero sottraendo vendite al periodo natalizio». Per i commercianti invece è dannoso: «Per noi significa sacrificare capi di qualità che andrebbero venduti a prezzo pieno, ma con l’online che arriva ovunque ci dobbiamo adeguare».

Comunque il dato sull’orientamento di spesa dei ternani nella settimana nera del commercio, è cresciuto nelle ultime ore. Se fino a giovedì solo il 42 per cento delle famiglie era pronto a spendere una media di 230 euro, adesso favorevole allo shopping “nero” è il 67 per cento della popolazione residente con una disponibilità di oltre 350 euro.

«Tra gli articoli ricercati – informa Confcommercio – rimane in testa l’abbigliamento anche se con una leggera diminuzione, da un anno all’altro passa dal 57 al 53 per cento; con L’elettronica che fa un balzo in avanti passando da un 44,7 a un 52,2 per cento».

Poi, ovviamente c’è il pampepato Igp. «Va a ruba» – dicono fieri i produttori locali. «E vanno a ruba anche gli ingredienti per realizzarlo in casa secondo le ricette di famiglia evidenzia Fabrizio Fucile se poi si segue la ricetta dei fratelli Vedova si vince pure il campionato. Non è un caso che il vincitore della Champions League disputata venerdì al PalaPampepato sia un nostro cliente». Vie dello shopping affollate, code nelle drogherie, “Sweethyrus” (la mascotte del festival) in giro per la città. «Un buon inizio dice Marina Domiziani (Mypoem) potremo ripartire da qui, da un grande evento che ci trova tutti uniti, anche se non basta. Il nostro comparto è in crisi e in centro girano sempre le stesse persone, oltretutto di una certa età. Occorre riportare servizi e catturare i giovani, magari trasferendo qualche corso universitario nel cuore di Terni. Decoro, illuminazione pubblica e pulizia delle strade sono l’Abc. Altrimenti tutti i nostri sforzi si vanificano. Pensare ad una città attrattiva equivale a immaginare vie pulite dove la luce funziona e le forze dell’ordine girano».