Si è svolto sabato 23 novembre “Avigliana siCURA“, l’evento rivolto alle imprese del territorio e agli enti del terzo settore per raccogliere fondi e consentire al Comune di prendersi cura di 5 luoghi simbolo della città
Avigliana, 24 novembre 2024 – Cinque luoghi, cinque beni storici del patrimonio culturale da curare e su cui fare manutenzione per prevenire interventi e restauri più onerosi: il parco archeologico del Castello di Avigliana, la chiesa di Santa Croce, l’Oratorio del Gesù, il cimitero di San Pietro e infine, in prospettiva, l’ex Dinamitificio Nobel. Un progetto ambizioso che il Comune di Avigliana ha messo in campo grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, attraverso il Bando Prima. Il percorso ha portato a un preciso piano di manutenzione con specifiche voci di intervento che consentono già oggi all’Amministrazione comunale di comprendere quale sia l’importo necessario per prendersi cura di questi beni. La Città di Avigliana è stata beneficiaria insieme alla Città di Genova del massimo finanziamento erogabile dal Bando Prima per la cifra di 250mila euro. L’importo complessivo a disposizione sarà dunque di 417mila euro, comprensivi del cofinanziamento del 40%, ovvero di 167mila euro che il Comune si è impegnato a investire nell’arco di tre anni. La somma di tutti gli interventi identificati porta tuttavia a un fabbisogno di manutenzione complessivo di 949mila euro. Al fine di completare tutti gli interventi sono pertanto ancora da ricercare ulteriori 532mila euro.
«Come Comune di Avigliana – spiega il sindaco Andrea Archinà– abbiamo cominciato a ragionare da diversi anni sul fundraising municipale, ovvero sulle strategie differenziate con le quali le Amministrazioni pubbliche possono trovare fondi attraverso il coinvolgimento delle comunità. Da alcuni anni siamo infatti uno dei pochi Comuni, almeno delle nostre dimensioni, che ha avviato un processo di raccolta fondi pubblica».
All’interno di questa strategia non può non essere menzionato lo strumento dell’Art bonus, un credito di imposta del 65% della donazione effettuata, dilazionato su tre anni per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
Se per esempio un’impresa o un privato cittadino effettua una donazione di 10mila euro a sostegno di uno dei 5 beni individuati dal Comune di Avigliana, potrà recuperarne in tre anni fino a 6500 grazie alle detrazioni fiscali concesse dallo Stato.
Nel corso del convegno sono stati inoltre illustrati i progetti attraverso cui i beni del patrimonio culturale aviglianese possono essere fruiti già oggi in modo innovativo. Un esempio è l’Oratorio del Gesù di via XX Settembre, rientrato da poco nel circuito Chiese a porte aperte. Grazie a un sistema interattivo con prenotazioni tramite un’app è visitabile in autonomia in assenza di personale. Sarà infatti sufficiente inquadrare il QR code applicato al portone di ingresso per entrare all’interno della chiesa dove è stata ricollocata la statua della Madonna allattante, che dopo un attento restauro ha trovato una sede definitiva per essere esposta al pubblico.
Un capitolo a parte riguarda l’ecomuseo dell’ex Dinamitificio Nobel che non rientra nel Bando Prima, ma tra i beni che potranno essere sostenuti dall’Art bonus, forte già di un importante finanziamento da fondi europei, all’interno del programma regionale Sua, Strategie urbane d’area.
«Ci rivolgiamo dunque – conclude Archinà – a tutti coloro che vogliano far parte di questo percorso di crescita della nostra città attraverso la tutela e la valorizzazione dei suoi beni storico-artistici. Siamo grati alle imprese e a gli enti del terzo settore del nostro territorio che hanno già risposto positivamente alla nostra chiamata partecipando a questo convegno, trasformatosi in una bella occasione di confronto e conoscenza reciproca. Siamo sempre più convinti che il futuro del nostro patrimonio culturale debba essere una responsabilità condivisa».
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