“Lo abbiamo detto cinquantamila volte, anche al governo Meloni: noi non lasciamo l’Italia, anzi ci investiremo risorse e professionalità. Ma non chiedetemi oggi quanto venderò: io produco ciò che vendo”. Vuole mettere subito le cose in chiaro Jean-Philippe Imparato, che interpellato ai microfoni di Milano Finanza ha ribadito l’importanza del nostro Paese per Stellantis.
Imparato mette le cose in chiaro
“Noi abbiamo sempre detto due cose. La prima: produciamo quello che vendiamo, ovunque. Perché quando hai ordini produci e quando non li hai no – ha esordito il responsabile Europa del gruppo italo-francese e braccio destro di Carlos Tavares – La seconda: ci stiamo preparando la nuova generazione di tanti modelli e quindi siamo in un momento di transizione, che dobbiamo gestire. Ad esempio a Trnava con la piattaforma Smart Car o a Mirafiori, dove arriverà l’ibrido. O anche ad Atessa, dove arriverà il Ducato elettrico. Ma con tutti i lanci previsti già per inizio 2025 il rimbalzo arriverà”.
L’importanza di Mirafiori
L’ex CEO di Alfa Romeo si è poi concentrato su Mirafiori: “Si possono fare tanti commenti, ma secondo me Mirafiori è probabilmente lo stabilimento che avrà la possibilità di giocarsi la transizione elettrica nelle condizioni migliori”. E ha annunciato: “Non è ancora ufficiale, ma a partire dal 1 gennaio prossimo la regione Europa di Stellantis sarà gestita da Torino: significa che il personale dell’Enlarged Europe a livello comunicazione, marketing, HR e pianificazione della produzione presente in Italia lavorerà con me a Mirafiori. ‘Sì ma non è produzione di auto’, direte voi, e va bene. Ma in termini di localizzazione del business e di corporate governance a livello europeo di Stellantis Torino è e sarà sempre più centrale: quindi nessuno può dire che chiudiamo”.
Il futuro di Stellantis in Italia
Imparato è poi tornato a parlare del nostro Paese in generale e del ruolo centrale che avrà in futuro per Stellantis: “Complessivamente la copertura a livello industriale dell’Italia è probabilmente la più ampia d’Europa. L’Italia è l’unico Paese ad avere due delle nuove piattaforme Stla, ha la Panda a Pomigliano ancora per tanti anni e avrà l’ibrido sulla 500. Vorrei rassicurare chi è preoccupato, perché la protezione dell’Italia a livello industriale è totale. Però vale sempre lo stesso principio: si produce quello che si vende e, se non c’è mercato, bisogna adeguarsi, altrimenti la conseguenza è trovarsi piazzali pieni e migliaia di macchine sulle spalle e dobbiamo evitare di entrare in tali condizioni nel 2025″.
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