All’opera cinque squadre di vigili del fuoco nel deposito della “Tmm Demolizioni”, che si occupa di demolizioni e stoccaggio di rifiuti. Domate le fiamme nell’oasi di Torre Guaceto
Non si ferma l’emergenza nella zona industriale di Brindisi. A 24 ore dall’inizio dell’incendio, le fiamme continuano a divorare il deposito della “Tmm Demolizioni Srl” – che si occupa di demolizioni e stoccaggio di rifiuti – e si sono estese a un’azienda vicina.
Cinque squadre dei vigili del fuoco, con oltre 50 uomini e decine di mezzi, sono impegnate senza sosta: sul posto anche rinforzi da Basilicata, Bari, Taranto e Lecce. L’area interessata copre circa un ettaro e mezzo, piena di rifiuti speciali, resti di autovetture, mobili e materassi.
L’Arpa Puglia continua a monitorare la qualità dell’aria. Si registrano valori elevati di particolato (pm10) e picchi di idrocarburi policiclici aromatici (ipa). Per ora, le zone abitate non sono direttamente coinvolte, ma il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, aveva subito invitato i residenti dei quartieri Perrino, San Paolo e Villaggio San Pietro a restare in casa con le finestre chiuse e a utilizzare mascherine.
Tutti i dubbi di Legambiente
L’incendio, intanto, solleva interrogativi da parte di Legambiente, che si è detta preoccupata per la gestione del deposito. E si chiede come sia stato autorizzato lo stoccaggio di rifiuti speciali accanto a materiali diversi e se siano stati valutati i rischi per gli stabilimenti vicini. La situazione, nel frattempo, resta critica.
Il rogo, seppur circoscritto, continua a bruciare e la speranza è che non si ripeta quanto avvenuto negli anni ’90 con l’incendio all’Alfa Edile, che richiese 15 giorni per essere spento. L’intervento dei vigili del fuoco prosegue senza sosta, ma l’emergenza è tutt’altro che conclusa.
L’altro rogo nell’oasi di Torre Guaceto
È fortunatamente rientrato, invece, il rogo che sempre ieri ha colpito l’area marina protetta di Torre Guaceto, tra Carovigno e Brindisi, distruggendo oltre 300 metri quadrati di palude vicino alla statale 379.
Le fiamme, spente dai vigili del fuoco dopo ore di lavoro, non sembrano essere di origine accidentale. Il consorzio di gestione dell’area, infatti, ha ipotizzato una matrice dolosa, sottolineando che l’incendio si è concentrato nel «chiaro d’acqua», lontano da terreni agricoli o fonti naturali di propagazione.
Sull’incendio di Torre Guaceto è intervenuta l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, che ha definito il rogo una «ferita profonda» per un paesaggio che volontari e operatori del consorzio si impegnano quotidianamente a proteggere. Triggiani ha lodato l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco e del consorzio, che ha impedito danni maggiori, anche grazie ai «chiari d’acqua» creati con interventi di restauro finanziati dalla Regione.
«Questo episodio – ha dichiarato l’assessora – conferma l’importanza delle nostre politiche e degli investimenti per la tutela del paesaggio e della biodiversità. La Regione Puglia non farà mancare il suo sostegno al consorzio e a chi lavora con tenacia per preservare queste aree naturali».
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