Sassari Il mercato del credito in Italia e in Sardegna continua a crescere, con segnali positivi in tutte le principali categorie di finanziamento. Le richieste di credito a livello nazionale hanno registrato un notevole incremento sia rispetto a settembre 2024 sia allo stesso periodo del 2023.
In Sardegna il trend non solo rispecchia quello della Penisola, ma in alcuni segmenti, come quello dei mutui per la prima casa, viaggia addirittura con una marcia in più. Si parla di un incremento del 11% dei mutui concessi nel secondo trimestre 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nella prima parte del 2024, inoltre, i tassi di interesse sui nuovi mutui sono diminuiti, al 3,8% per cento, dal 4,5% di dicembre 2023. Una tendenza positiva che il Banco di Sardegna sta registrando soprattutto negli ultimi mesi, e che fa ben sperare anche per il 2025. «Se si dovessero concretizzare le previsioni sugli ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Bce – spiega l’amministratore generale dell’istituto di credito Giuseppe Cuccurese – a quel punto i mutui scenderebbero ulteriormente e il mercato immobiliare avrebbe ancora più impulso. Anche l’inflazione dovrebbe diminuire, e il motore dell’economia ripartire con vigore. Tutto questo si ripercuoterà positivamente anche sul credito e sulla disponibilità delle famiglie ad investire. I tassi non arriveranno a zero, ma è probabile che diventeranno molto appetibili».
Il settore propulsore è quello abitativo, e lo sarà per diverso tempo. Sempre a livello nazionale, tra i prodotti finanziari, spicca il forte aumento dei mutui immobiliari, che a ottobre 2024 hanno registrato una crescita del 49,8% rispetto a ottobre dello scorso anno. Ma anche i prestiti personali (+19,69%) e quelli finalizzati all’acquisto di beni (+7,67%) hanno evidenziato un trend positivo. Su base mensile, l’aumento è stato rispettivamente del 13,37% per i prestiti personali e del 7,53% per i prestiti finalizzati. L’aspetto più singolare è che a trainare questa crescita siano soprattutto i giovani: Millennial (dai 27 ai 42 anni) e Generazione Z (sino ai 27 anni) guidano la domanda di mutui, con incrementi rispettivi del 71,65% e del 86,69% rispetto a ottobre 2023. La Generazione Z, quella dei nativi digitali, si conferma protagonista nell’uso del BNPL (Buy Now, Pay Later), una modalità di pagamento sempre più popolare, che ha registrato un incremento annuo del 34,2% e una crescita mensile del 14,5%.
Questi dati confermano un trend positivo e mostrano come le nuove generazioni stiano giocando un ruolo centrale nel mercato del credito, sia per l’acquisto della casa sia per la gestione delle spese quotidiane. «Per quanto riguarda i mutui immobiliari – spiega ancora Cuccurese – si stanno affermando sempre di più due tipologie, calibrate sulle nuove generazioni. La prima è il mutuo green, per chi acquista una casa in categoria energetica A-B-C, che garantisce dei tassi molto convenienti. Noi applichiamo il 2.55% con scadenze sino ai 30 anni. Si tratta di condizioni alla portata di chi ancora non ha una grossa solidità finanziaria alle spalle, ma allo stesso tempo vuole costruirsi le basi per un futuro, conciliando la scelta con la sensibilità ambientale che contraddistingue i 30enni, sempre più attenti all’impatto zero».
L’altro tasso che viene incontro ai più giovani è il mutuo prima casa Consap: «Per usufruirne bisogna avere meno di 36 anni, e lo Stato garantisce sino all’86% del capitale. I tassi applicati arrivano anche sotto il 3%». Dopo lo schiaffo dei tassi variabili del 2023, da quest’anno chi sottoscrive un mutuo predilige l’approccio prudente: a giugno la quota di tasso fisso ha superato il 97 per cento del totale concesso, un valore superiore ai massimi registrati nel periodo 2020-21. «Il tasso fisso – conclude Cuccurese – consente di calcolare con esattezza il rapporto tra rata-reddito. I nostri consulenti sono molto attenti a questo aspetto, perché offre garanzie al cliente su pericolosi indebitamenti».
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