- Secondo un recente report del Centro Studi delle Camere di Commercio Tagliacarne, è in crescita il valore aggiunto in tutta Italia, con dati premianti per ciò che riguarda le città del Sud.
- Questo risultato indica qual è la crescita economica di un paese considerando i prodotti e i servizi messi a disposizione dei cittadini in un determinato arco di tempo.
- Il valore aggiunto cresce tra il 2022 e il 2023 del +6,55% come media nazionale, con importanti risultati in particolare in alcune città, come Milano, Chieti e Agrigento.
Il valore aggiunto è un dato molto importante che riflette l’andamento economico di un paese, in quanto rappresenta l’immissione sul mercato di beni o servizi rivolti ai cittadini per utilizzi finali. In Italia tale dato è in forte crescita, come evidenziato da un recente report del Centro Studi delle Camere di Commercio Tagliacarne.
Il valore nazionale in aumento è del +6,55% nel 2023 rispetto all’anno precedente, con risultati importanti soprattutto al Nord-Ovest del paese e incremento in alcune città del Sud Italia. Nonostante questi dati positivi, aumentano le disuguaglianze sul territorio.
Sono soprattutto l’industria e la pubblica amministrazione a raggiungere i migliori numeri per ciò che concerne il Sud del paese, mentre si riscontra un peggioramento del valore aggiunto pro-capite in 65 su 107 provincie italiane. Vediamo nel dettaglio qual è l’andamento di questo dato e cosa ci dice dell’economia italiana.
Valore aggiunto in crescita nelle regioni italiane
Posizione in classifica | Regione | Valori assoluti del valore aggiunto in milioni di euro | Valori percentuali |
1 | Lombardia | 432.565,1 | 22,65% |
2 | Lazio | 209.910,5 | 10,99% |
3 | Veneto | 177.233,0 | 9,28% |
4 | Emilia-Romagna | 172.089,1 | 9,01% |
5 | Piemonte | 142.941,0 | 7,48% |
6 | Toscana | 125.617,1 | 6,58% |
7 | Campania | 117.577,3 | 6,16% |
8 | Sicilia | 96.383,9 | 5,05% |
9 | Puglia | 84.177,8 | 4,41% |
10 | Liguria | 53.123,1 | 2,78% |
Il valore aggiunto sale mediamente in tutto il paese, ma con differenze sostanziali di regione in regione, per cui abbiamo indicato in tabella le prime 10 classificate in termini di valori assoluti del valore aggiunto in milioni di euro.
Da come si può vedere, alcune regioni del Sud hanno ottenuto buoni risultati posizionandosi tra le zone con valori più alti. Bisogna comunque tenere presente che il Nord Ovest Italia ha ottenuto i migliori numeri, con un +6,73% tra il 2022 e il 2023. In termini di città, Milano conferma un primato che continua da 22 anni:
- Milano: 203.542,22 milioni di euro di valore aggiunto, del 10,66% in più nel 2023;
- Roma: 172.745,40 milioni di euro di valore aggiunto, del 9,04% in più nel 2023;
- Torino: 77.893,15 milioni di euro di valore aggiunto, del 4,08 in più nel 2023.
Andamento del valore aggiunto al Sud Italia
Il Sud Italia raggiunge buoni risultati in termini di valore aggiunto soprattutto per ciò che riguarda l’industria e la pubblica amministrazione, con una spinta che ha garantito un +5,46% per il comparto industriale che supera i risultati del Nord e del Centro.
Nonostante l’incidenza negativa dell’andamento dell’industria nel paese riscontrata dall’ISTAT1, al Sud c’è una maggiore attenzione all’imprenditorialità e un aumento della produzione, soprattutto in Sicilia. Come riscontrato nel 2023 questa regione ha visto un andamento economico in crescita contenuta, con conseguente aumento delle possibilità di occupazione sul territorio.
Inoltre spiccano le città di Chieti e Agrigento nella lista di quelle che hanno ottenuto migliori risultati in termini assoluti sul valore aggiunto, con pari percentuale di +7,85% nel 2023, mentre Caltanissetta e Catania ottengono un +7,83% in entrambi i casi.
La spinta economica del Sud Italia si può leggere anche alla luce delle molte iniziative introdotte negli ultimi anni per garantire un sostegno in termini di contributi e finanziamenti agevolati alle imprese soprattutto con la ZES Unica Sud e dalle misure specifiche per i settori più critici.
Diversi provvedimenti saranno riconfermati dalla Legge di Bilancio 2025, nell’ottica di favorire lo sviluppo economico di queste regioni e incentivare ulteriormente l’imprenditorialità.
Valore aggiunto pro-capite in peggioramento
Un dato rilevante, nonostante l’andamento generale in positivo, riguarda il valore aggiunto pro-capite, ovvero quello ottenuto dal singolo cittadino.
Oltre ad emergere una complessità sociale che segna forti disparità economiche, questo valore peggiora per 65 provincie italiane su 107. Le maggiori differenze sono riscontrate nel settentrione del paese, mentre sono meno critiche al Sud.
Le disuguaglianze sul territorio non solo rilevano un divario sempre più vasto tra il Nord e il Sud, ma anche all’interno della stessa regione. Va ricordato che le differenze economiche, anche in termini di reddito, presenti nel nostro paese sono tra le più alte in Europa, con molta ricchezza in mano a pochi.
Questo trend però è peggiorato in tutto il continente negli ultimi anni, soprattutto a seguito della pandemia, con la criticità ulteriore dovuta alla povertà assoluta. In diversi paesi UE infatti si stanno mettendo in campo strategie per arginare queste differenze, tra cui incentivi per l’assunzione di giovani e donne.
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