Una giornata davvero incredibile quella vissuta dal Piacenza Calcio. Il club che milita in Serie D ha cambiato in un solo giorno due allenatori: Stefano Rossini che ha preso il posto di Simone Bentivoglio, chiamato a sostituire Carmine Parlato.
Andiamo con ordine. Ieri 19 novembre, i biancorossi hanno diffuso un comunicato ufficiale in cui annunciavano il sostituto di Carmine Parlato, subentrato a sua volta a Stefano Rossini il 7 ottobre: le redini della squadra sarebbero state affidate all’ex centrocampista Simone Bentivoglio. Incredibilmente, in serata il Piacenza ha emesso un secondo comunicato che informava: “Il Piacenza Calcio comunica di aver trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto del tecnico Simone Bentivoglio. La conduzione tecnica della prima squadra è affidata al Sig. Stefano Rossini“.
A giocare un ruolo chiave nella scelta dei Lupi di rinunciare all’ingaggio di Bentivoglio è stata la decisa protesta degli ultras del club: “La Curva Nord Piacenza comunica che se il sig. Bentivoglio condurrà l’allenamento odierno non seguirà la squadra né in casa né in trasferta fino ad avvenuto esonero!”, dichiarava la nota della tifoseria organizzata. Questo netto rifiuto, tuttavia, ha il suo perché: l’ex giocatore del Chievo, ai tempi del Bari, era stato coinvolto in un caso di calcioscommesse del 2011, quando patteggiò una squalifica di 13 mesi. Il suo nome venne fatto agli inquirenti dall’ex Piacenza Carlo Gervasoni, arrestato e poi radiato in ambito sportivo. Il presidente biancorosso Marco Polenghi, intervenuto a RadioSoud, ha commentato la singolare vicenda chiarendo: “Bentivoglio? Nulla di particolare. Abbiamo semplicemente preso atto di come la scelta non fosse assolutamente accettata dai tifosi”.
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Marcus Thuram: “Un calciatore contemporaneo deve esporsi su tematiche politiche e sociali”
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