Aveva raggirato la sua vittima, un’anziana ottantenne, facendosi assumere come donna delle pulizie ma, mentre ha finto con gentilezza di offrirle un succo di mirtillo, nella realtà vi ha versato un potente sonnifero narcotizzandola: poi gli ha sottratto il portafogli ed ha effettuato dei prelievi con la carta di credito dell’anziana. La rapinatrice – una trentasettenne di origini rumene – è ora in carcere perché gravemente indiziata dei reati di rapina aggravata in abitazione ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento. Sono stati gli agenti della Polizia di Stato del VII Distretto San Giovanni a ricostruirne i movimenti grazie alla combinazione delle immagini di videosorveglianza acquisite dal condominio e dagli istituti di credito dove venivano effettuati i prelievi.
L’indagine della polizia è partita ad ottobre, quando l’anziana si è presentata presso gli uffici del VII Distretto San Giovanni raccontando ai poliziotti ciò che le era accaduto il giorno prima. Tutto aveva avuto inizio la mattina precedente, quando la domestica le aveva offerto un succo di mirtillo. Un atto di gentilezza dietro cui era celato un piano escogitato alle sue spalle per spogliarla dei suoi averi. Quella stessa sera, l’anziana era stata poi ritrovata da alcuni familiari nella sua abitazione, riversa a terra vicino al letto ed in stato di incoscienza. Una volta trasportata al pronto soccorso in codice rosso, i medici le avevano riscontrato un sovradosaggio di benzodiazesipine; solo quando aveva ripreso coscienza l’anziana si era resa conto dei numerosi prelievi che, nel corso della giornata, erano stati effettuati con le sue carte di credito a sua insaputa. Una volta tornata a casa, poi, aveva constatato che la boccetta di un farmaco che aveva assunto anni prima – e che non aveva toccato per tre anni – fosse vuota. Di lì le è nato il sospetto che la donna l’avesse narcotizzata: insieme ai familiari, è così corsa a denunciare l’accaduto alla polizia.
Le indagini condotte dai poliziotti del VII Distretto San Giovanni hanno consentito di ricostruire in poco tempo i movimenti della domestica: dai primi accertamenti è emerso che la stessa fosse già ricercata per un episodio analogo commesso a Napoli nel 2016. Chiesta e ottenuta nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere – disposta con ordinanza del Giudice per le indagini preliminari –i poliziotti sono riusciti ad intercettarla qualche giorno fa alla stazione Termini, dove aveva fatto rientro proprio dalla città partenopea. La trentasettenne è ora in carcere.
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