Dopo l’accoglimento del ricorso per Cassazione presentato dagli avvocati Rolando Iorio e Livia Rossi, c’era grande attesa per conoscere la decisione della Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione. Il Procuratore Generale aveva richiesto il rigetto del ricorso presentato dall’imputata Elena Gioia. Per quanto riguarda Limata, lo stesso Procuratore Generale ha chiesto l’accoglimento del secondo motivo di ricorso avanzato dall’avvocato Rolando Iorio, proponendo il rigetto della restante parte. Si tratta di una questione piuttosto tecnica avanzata dal Procuratore Generale, che ha accolto in parte quanto richiesto dal ricorrente.
Il ricorso di Elena Gioia è stato rigettato in toto, con la condanna al pagamento delle spese processuali. Per quanto riguarda, invece, Giovanni Limata, è stato accolto il mio ricorso: la sentenza impugnata nei suoi confronti è stata annullata limitatamente al trattamento sanzionatorio, ai sensi dell’articolo 69 del codice penale. Pertanto, la Corte di Cassazione ha disposto il rinvio per un nuovo giudizio sul punto relativo al trattamento sanzionatorio a un’altra sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli. Di conseguenza, è prevedibile che Limata vedrà ulteriormente ridotta la sua condanna.
Omicidio pianificato e commesso in concorso tra loro
Il 15 aprile scorso, ricordiamolo, la IV Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli, presieduta dalla giudice Ginevra Abbamondi, ha accolto il motivo d’appello presentato dal difensore di Limata, l’avvocato Rolando Iorio. La Corte ha riconosciuto un vizio parziale di mente come fattore preponderante rispetto alle circostanze aggravanti, riducendo così la condanna di Limata da 24 a 18 anni di detenzione.
Anche Elena Gioia, assistita dagli avvocati Livia Rossi e Francesca Sartori del foro di Roma, ha beneficiato della stessa riduzione di pena. Tuttavia, per lei la riduzione è avvenuta non per vizio parziale di mente, ma per il riconoscimento della prevalenza delle attenuanti generiche rispetto alle circostanze aggravanti contestate.
La sentenza di primo grado, emessa il 24 maggio 2023 dalla Corte di Assise di Avellino, aveva condannato Limata e Gioia a 24 anni di reclusione. La corte aveva stabilito che l’omicidio di Aldo Gioia era stato pianificato e commesso dai due imputati in concorso tra loro.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui