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Europa, il business travel vola oltre i 360 miliardi di euro #finsubito prestito immediato


Secondo gli ultimi dati regionali della Global Business Travel Association, in Europa la spesa per i viaggi d’affari raggiungerà i 476,6 miliardi di euro entro il 2028, con una crescita superiore rispetto alle altre regioni globali, eccezion fatta dell’Asia Pacifico.
La spesa europea del business travel dovrebbe raggiungere, nel 2024, 360,4 miliardi di euro, con un aumento del 10,4% rispetto al 2023. Inoltre, per quest’anno, si stima Europa rappresenti il 26,4% della spesa totale globale, pari a 1,36 trilioni di euro.
I fattori economici e l’incertezza politica globale continuano a influenzare i viaggi d’affari nel Vecchio Continente, con l’Europa occidentale e l’Est emergente in costante divergenza, e sebbene il mercato abbia fatto passi da gigante nella ripresa, la quota globale rimane ancora leggermente inferiore ai livelli pre-Covid.

Alloggio al top

Per i viaggiatori europei, l’alloggio rimane la categoria di spesa più importante, seguita da cibo e bevande e viaggi aerei. Inoltre, le opzioni di trasporto multimodali e più sostenibili continuano a crescere. I business traveller europei danno sempre più priorità alla sostenibilità, ma non sempre scelgono opzioni di viaggio più green.
È quanto emerge dalla recente analisi del 2024 Business Travel Index (Bti) Outlook di Gbta con Visa.

Accelerare gli sforzi

Guardando alle previsioni quinquennali, si prevede la spesa europea cresca più velocemente della maggior parte delle regioni globali, ma più lentamente di quella dell’Asia-Pacifico, e raggiunga i 476,6 miliardi di euro entro il 2028. L’Europa dovrebbe rappresentare il 25,8% della spesa globale prevista per i viaggi d’affari, pari a circa 1.840 miliardi di euro (oltre 2.000 miliardi di dollari) nel 2028.

“Questa analisi regionale – afferma Catherine Logan, vicepresidente regionale Gbta per l’area Emea e Apac – dimostra che il valore e la domanda di viaggi d’affari in Europa continuano a essere forti. Allo stesso tempo, mostra anche l’importanza cruciale di accelerare gli sforzi per costruire un settore più sostenibile. La futura prosperità si basa sull’integrazione della sostenibilità in tutti gli aspetti dell’esperienza di viaggio”.

Doppio digit

Mentre, durante il periodo di ripresa post-pandemia, l’Europa occidentale ha superato i Paesi emergenti del Vecchio Continente, quest’anno si prevede questi ultimi crescano più velocemente (14,7%) degli altri (9,8%) per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina. La crescita dovrebbe essere distribuita più uniformemente ma, benché in lieve flessione, si prevede l’Europa occidentale registri comunque un aumento della spesa per i viaggi d’affari del 9,8%. Per 11 dei 16 Paesi dell’Europa occidentale si prevede una crescita della spesa tra il 7% e il 13%.

Il peso del mattone

I settori più performanti nel 2024 nell’Europa occidentale vedono le attività immobiliari guidare la crescita dei viaggi d’affari con un aumento previsto del 15,6%, seguite dai servizi con il 13,6%. Pubblica amministrazione e difesa si attestano al 12,7%.
Nei Paesi europei emergenti, i settori in più rapida crescita includono l’edilizia (22,8%), le attività finanziarie e assicurative (19,7%) e i trasporti (19,6%).
Diversi Paesi dell’Europa occidentale, inizialmente più lenti a riprendersi, hanno ora superato i livelli di spesa precedenti alla pandemia. Tra questi, Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Austria e Svizzera segneranno una significativa inversione di tendenza nella ripresa.

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Pensiero green

L’indagine Gbta Bti di quest’anno, condotta su 1.112 viaggiatori in tutta Europa, riflette una maggiore consapevolezza delle problematiche ambientali. Nel sondaggio, il 22% degli europei afferma che limitare le emissioni di anidride carbonica è la loro priorità principale durante i viaggi di lavoro e di essere disposti a rinunciare a un po’ di comfort per una carbon footprint inferiore. Questo dato è superiore alla media globale del 16%.

I viaggiatori d’affari europei sono anche più propensi (42%) rispetto a quelli del Nord America (36%) e dell’Asia-Pacifico (35%) a dire che pensano “sempre” o “spesso” alle emissioni di carbonio quando decidono se viaggiare per lavoro. Tuttavia, non sono necessariamente più propensi, rispetto ai colleghi di tutto il mondo, a considerare le emissioni nel prendere decisioni in merito quando effettivamente si trovano in trasferta, per esempio nella scelta di opzioni più sostenibili per quanto riguarda i voli (40% vs 41%), l’alloggio (44% vs 46%) o i pasti (42% vs 46%).

Cresce il treno

È meno probabile che i viaggi di lavoro in Europa prevedano l’uso dell’aereo: solo un terzo dei viaggiatori d’affari europei (34%) ha dichiarato che l’ultimo viaggio di lavoro ha incluso un volo. Questa percentuale è inferiore a quella globale (43%) e a quella di ogni altra regione.
La multimodalità, tra cui il treno e altre opzioni di trasporto ecologiche, rappresenta una quota crescente dei viaggi di lavoro in tutta la regione. Quasi un terzo dei viaggiatori d’affari europei (29%) ha optato per il treno durante l’ultimo viaggio, un dato significativamente superiore alla media globale del 19%.
I business traveller europei sono in linea con le altre regioni per quanto riguarda la frequenza delle trasferte. Quasi un quarto (23%) dichiara di viaggiare “più frequentemente” oggi rispetto a cinque anni fa. Al contrario, uno su cinque (22%) afferma il contrario. A livello globale, un numero maggiore di dipendenti oggi viaggia per lavoro “più frequentemente” (28%) che “meno frequentemente” (20%).
In media, i viaggiatori d’affari europei stimano di aver soggiornato 2,9 notti nel luogo di destinazione durante l’ultima trasferta. Questo dato è simile alla media globale di 3 notti.

Viaggiare premium

I viaggi premium hanno percentuali diverse a seconda delle regioni. Durante l’ultima missione, un quarto dei viaggiatori d’Europa (26%) ha volato in business class, percentuale superiore a quella registrata in Nord America (21%) ma inferiore all’Asia-Pacifico (30%) e all’America Latina (29%). Quasi un terzo ha soggiornato in un hotel di lusso (7%) o di alta gamma (22%), più di quanto abbiano fatto i colleghi latinoamericani (20%) ma meno dei nordamericani (36%) e degli asiatici (33%).

Spazi di miglioramento

Molti viaggi in Europa non sono gestiti, con il 45% dei viaggiatori che prenota i biglietti aerei attraverso un canale di vendita al dettaglio come agenzie o Ota, invece che attraverso i canali aziendali (31%). Anche per la prenotazione di un hotel è più probabile utilizzino i canali retail (41%) rispetto a quelli gestiti dal travel manager aziendale (28%).
Per quanto riguarda il tipo di canale di vendita al dettaglio utilizzato, i business traveller europei sono più propensi (27%) rispetto alle loro controparti nordamericane (17%) a utilizzare un’agenzia di viaggi online per la prenotazione del volo, mentre i nordamericani preferiscono prenotare direttamente con la compagnia aerea (27% vs 18%).

 

 

Tags: Business Travel Index Outlook, Gbta, Global Business Travel Association, Visa

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