Dicembre di festività, tredicesima e Bonus Natale. Il 2024 si chiude in bellezza: oltre alla canonica mensilità aggiuntiva per dipendenti e pensionati, infatti, arriva anche la conferma del Bonus Natale che gonfierà alcune buste paga di cento euro aggiuntivi. Per altro, rispetto alla prima versione introdotta dal Decreto Omnibs, il recente correttivo del Consiglio dei Ministri ha allargato la platea dei beneficiari del Bonus.
Tra chi si prepara a fronteggiare l’impennata delle spese e chi proverà a riequilibrare il bilancio familiare, ecco cosa c’è da sapere sul versamento delle tredicesime e del Bonus Natale, sui tempi di ricezione e sul peso specifico in busta paga.
La tredicesima è diventata obbligatoria nel 1960
Chi non ha diritto alla tredicesima mensilità
Come si calcola la tredicesima?
Quando arrivano la tredicesima e il Bonus Natale
I requisiti per ottenere il Bonus Natale
Come cambia il bonus Natale dopo l’intervento del CdM
La tredicesima è diventata obbligatoria nel 1960
Ovviamente la tredicesima mensilità non è una novità: resiste dal 1960, anno in cui – con decreto del Presidente della Repubblica – venne istituita obbligatoriamente per tutti i lavoratori dipendenti a tempo determinato o indeterminato dopo essere stata, dal 1937, un beneficio esclusivo della categoria dei lavoratori del settore industriale.
Chi non ha diritto alla tredicesima mensilità
L’extra mensilità – chiamata appunto tredicesima – è parte integrante del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, viene riconosciuta a ciascun dipendente dal proprio datore di lavoro mentre è compito degli istituti di previdenza garantirla ai pensionati. Non sono destinatari di tredicesima i lavoratori autonomi o coloro che lavorano con partita Iva, i lavoratori parasubordinati o a progetto, gli stagisti o i beneficiari di sussidio.
Come si calcola la tredicesima?
Viene calcolata in base all’ammontare dei mesi lavorati durante l’anno di riferimento: la tredicesima matura anche nei giorni di ferie, malattia, infortunio, maternità o cassa integrazione. Non entrano nel calcolo della tredicesima le ore lavorate come straordinario né quelle dell’eventuale aspettativa.
La tredicesima è un dodicesimo della retribuzione lorda annuale: il rateo mensile, ovvero la quota, viene trattenuto dal datore di lavoro che lo versa in un’unica soluzione proprio con la mensilità aggiuntiva di dicembre. In alcuni casi particolari – in ogni caso definiti da un contratto – non è accreditata in un’unica soluzione ma distribuita mensilmente.
Calcolare la tredicesima è semplice e lo si fa con un’operazione in due passaggi:
- Si moltiplica la retribuzione lorda mensile per il numero di mesi lavorati
- Si divide il totale per 12
La tassazione sulla tredicesima mensilità include maggiori prelievi fiscali e previdenziali poiché non vengono applicate le detrazioni d’imposta per lavoro dipendente e familiari a carico.
Quando arrivano la tredicesima e il Bonus Natale
La tredicesima mensilità – che include per chi ne ha diritto anche il Bonus Natale – è liquidata entro il 24 dicembre: il calendario del pagamento varia in base alla tipologia contrattuale e alle normative. I primi a ricevere il mese aggiuntivo sono i pensionati che incassano la tredicesima tra l’ultima settimana di novembre e il primo giorno di dicembre, salvo i casi in cui – come accade proprio nel 2024 – il 1° dicembre cada di domenica. In questo caso le tredicesime della platea di pensionati vengono pagate il 2 dicembre.
A ruota – tra il 14 e il 16 dicembre – la tredicesima arriva nelle tasche dei dipendenti pubblici. Di norma entro il 20 dicembre anche ai lavoratori del settore privato viene versata la mensilità extra.
I requisiti per ottenere il Bonus Natale
In che modo sono interconnessi la tredicesima e il Bonus Natale? Sono strettamente legati, sebbene il bonus non spetti a tutti coloro che hanno diritto alla mensilità aggiuntiva ma solo una parte di essi.
Cominciamo col dire che il Bonus Natale 2024, nella sostanza, altro non è se non l’evoluzione del Bonus Befana il quale, inizialmente, prevedeva un bonus di cento euro da erogare a gennaio 2025 a coloro che fossero in possesso dei seguenti requisiti:
- reddito fino a 28mila euro;
- coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico,
- almeno un figlio a carico in presenza di un solo genitore
Dal Bonus Befana si è passati al Bonus Natale con la legge di conversione del Decreto Omnibus, pubblicato si Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 ottobre. Invariata la cifra del bonus (cento euro) ma l’erogazione è stata anticipata dal gennaio 2025 al dicembre 2024 in concomitanza con la tredicesima mensilità.
Come cambia il bonus Natale dopo l’intervento del CdM
Non solo: una seconda modifica, apportata dal Consiglio dei Ministri, ha notevolmente amplificato il numero dei beneficiari, passato da circa un milione a oltre quattro milioni di lavoratrici e lavoratori.
La modifica sostanziale che ha permesso un incremento tanto notevole è quella secondo cui per ottenere il bonus non occorra più avere un coniuge a carico ma è sufficiente avere almeno un figlio a carico. Resta invariato il requisito del reddito annuo complessivo inferiore a 28mila euro.
A coloro che ne hanno diritto, il Bonus Natale viene erogato insieme alla tredicesima nel mese di dicembre 2024.
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