ASCOLI Dopo una lunga procedura avviata da Piceno Consind, ora il capannone industriale di proprietà della B&B Italia (ex Xilitalia), a seguito di avviso di gara, passa nelle mani dell’azienda Ondulato piceno, società del Gruppo Borgioni attivo da oltre cinquant’anni ed oggi tra i principali produttori italiani nel settore del packaging.
Si conclude, quindi, con il ritorno alla produttività di quello stabilimento rimasto inattivo da tempo, il percorso intrapreso dal consorzio per l’industrializzazione facendo leva, nella prima fase, sulle procedure di riacquisto previste dalla Legge 448 per poi arrivare a un accordo con la B&B Italia e, infine, alla cessione dell’immobile per una sua rivitalizzazione dal punto di vista produttivo.
L’acquisizione
Con la gara a procedura aperta per la vendita del capannone della B&b Italia – azienda che ormai da anni aveva abbandonato la zona industriale ascolana – e la conseguente aggiudicazione dello stesso al Gruppo Borgioni a seguito di un’offerta di 3,4 milioni rispetto a una base d’asta di 3 milioni, quello stabilimento rimasto inutilizzato tornerà ora a funzionalità produttive dopo tanti anni.
Quindi, il Borgioni Packaging Group potenzierà la propria infrastrutturazione e la zona industriale ascolana vedrà riaccendersi una luce laddove era stata spenta. Si tratta di un ampliamento e potenziamento importante per una realtà ascolana che è ai vertici nazionali nel settore della produzione e lavorazione del cartone ondulato. A conferma di come alcuni importanti imprenditori ascolani già presenti – con strategie e mercati di livello nazionale e anche estero – stiano continuando ad investire sul territorio. Come avvenuto anche di recente, per esempio, con gruppi quali la Fainplast di Battista Faraotti e la Ciam di Giuliano Tosti.
La cronistoria
Con la formalizzazione della vendita dell’immobile in questione, ora Piceno Consind a seguito di specifica transazione-accordo e dopo vari strascichi nelle sedi giudiziarie, riconoscerà alla B&B Italia, a titolo di retrocessione dello stabilimento ascolano 1,7 milioni di euro dei 3,4 incassati dall’alienazione al Gruppo Borgioni. Si arriva, quindi, a rivedere la luce dopo una procedura di riacquisto, facendo inizialmente perno sulla legge 448, ovvero secondo un iter che prevedeva di scalare dall’importo di acquisizione tutte le somme dei contributi ottenuti in passato dall’azienda finora proprietaria, a partire dall’insediamento nella zona industriale ascolana. Un percorso che ha poi visto l’opposizione della stessa B&B Italia con tutta una serie di passaggi nelle varie sedi giudiziarie. La questione, infatti, era finita anche davanti al Tar proprio a seguito di ricorso dell’azienda proprietaria.
Fino ad arrivare, adesso, allo sblocco definitivo della situazione a seguito di un accordo transattivo sottoscritto dalle parti. Una mossa che, dunque, ha permesso ora di reimmettere nel circuito produttivo l’immobile in questione con la procedura aperta per la vendita al miglior offerente. Alla fine, dunque, passando attraverso questo accordo transattivo con la stessa B&B Italia spa si è riusciti comunque a raggiungere l’obiettivo di reimmettere sul mercato uno degli stabilimenti della zona industriale ascolana rimasti inutilizzati.
La strategia
Un discorso, quello avviato da Piceno Consind, mirato in prospettiva alla rivitalizzazione di altri capannoni che sono attualmente vuoti e inattivi, nel territorio di competenza, anche per accogliere eventuali nuovi investitori. O, comunque, per il possibile ampliamento di altre aziende che sono già operative.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link