Si chiamano Eva Garelli e Pietro Vertamy, accompagnati dal cane Tumpi. E il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dopo 900 chilometri concluderanno a Roma il loro cammino partito da Cuneo all’inizio di ottobre. Obiettivo: contribuire alla raccolta di 100mila euro per aprire una nuova Casa protetta della Cooperativa Fiordaliso
Il momento più difficile? «I dieci giorni sotto la pioggia – dice Pietro – prima e dopo Piacenza: ho una certa esperienza di camminate lunghe, ma lì è stata veramente dura». I ricordi più belli? «Tantissimi. Ma forse l’emozione più grande – dice Eva – sono state le tante persone che hanno fatto pezzi di strada con noi». E mancano ancora dieci tappe, le ultime dopo le altre trentatré già fatte partendo da Cuneo. Quella di oggi, 15 novembre, è Acquapendente in provincia di Viterbo: la città di Gianbattista Casti, librettista di Antonio Salieri e grande camminatore a sua volta avendo viaggiato per tutta la fine del Settecento dalla corte di Caterina di Russia a quella di Vienna, da quella già allora metropoli che oggi è Istanbul fino alla Parigi di Napoleone. Loro invece, Eva Garelli e Pietro Vertamy, partiti a inizio ottobre dal capoluogo piemontese della Provincia Granda, arriveranno – comunque a piedi – a Roma dopo 900 chilometri il 25 novembre, in concomitanza con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne.
Quasi 50 giorni di cammino – e soprattutto di incontri – per sensibilizzare sulle discriminazioni e sulla violenza di genere e raccogliere fondi per ristrutturare e adeguare una nuova casa protetta destinata a donne e minori vittime di violenza. Lei è una operatrice antiviolenza della Cooperativa Fiordaliso di Cuneo, esordiente delle lunghe camminate; lui un photo editor, camminatore esperto e cofondatore del «Laboratorio errante di indagine visuale – Around the Walk». Accompagnati dal fiuto di Tumpi: il cane di lui, ma ormai adottato da entrambi, che dopo un rientro di dieci giorni alla base per riprendersi da una storta è stato riaccompagnato a raggiungerli a Bologna. E completerà il percorso con loro.
L’iniziativa è nata dalla campagna «Casa in SoSpeso», ideata e attivata dalla Cooperativa Sociale Fiordaliso di Cuneo proprio per reperire i fondi necessari all’apertura di una nuova casa protetta sul territorio, la nona, destinata a ospitare donne e minori vittime di violenza provenienti da tutta Italia.
In realtà l’idea di questo Cammino in collaborazione con il Laboratorio errante era nata fin dal gennaio scorso: abbinare la pratica del cammino su lunga distanza, comune a tanti pellegrinaggi come momento di riflessione non solo spirituale ma qui anche sociale, collettiva e civile, a una azione di coinvolgimento «dal basso» sui temi della discriminazione e violenza di genere su tutto il territorio nazionale.
«Abbiamo incontrato una infinità di associazioni e volontari, parlando in tantissime scuole. E il contatto con i giovani – racconta Pietro cercando di trasmettere l’importanza di una cultura non violenta, della parità di genere, del rispetto per la persona, è sempre una esperienza straordinaria». Eva ricorda tra gli altri l’incontro con Andrea e con sua mamma lungo la Via degli Dei, tra Bologna e Firenze: «Lei è il punto di riferimento di una fondazione che ha sostenuto a sua volta la nostra iniziativa». Parla di un giovane parrucchiere con cui hanno discusso di parità di genere, di una psicologa sorda che ha condiviso le difficoltà ma anche le sfide del suo lavoro. Entrambi raccontano della grande ricchezza di energie presenti in tutta Italia sul tema dell’aiuto concreto alle donne in difficoltà («Solo a Firenze diciassette associazioni impegnate attorno a una Casa delle Donne») ma allo stesso tempo il grande problema: «La frammentazione, la difficoltà di costituire una rete efficiente, dove spesso un Comune non sa cosa avviene nel Comune accanto. E questo è a volte un dramma, se si pensa che la possibilità di trasferire in fretta una donna da una città all’altra proprio per garantirne la sicurezza è una delle urgenze più frequenti».
«Il numero di richieste d’aiuto da parte di donne vittime di violenza sul nostro territorio – ha spiegato Giulia Giordano, presidente della Cooperativa Fiordaliso all’inizio del cammino di Eva e Pietro – è in continuo aumento: dal 2014 a oggi la nostra Cooperativa ha ricevuto 244 chiamate d’aiuto, con 69 donne e 74 minori accolti nelle nostre otto case protette distribuite sulla provincia cuneese. Servivano altri posti. Solo nel 2023 le chiamate d’emergenza erano state 39 e la Cooperativa ha potuto accogliere solo 8 donne e 12 minori in aggiunta ai 5 nuclei dell’anno precedente».
La nona casa di Cuneo, giunta alla Cooperativa come donazione, aveva bisogno di ristrutturazione. Con un preventivo di 100mila euro per i lavori. Per una struttura che potrà ospitare in sicurezza altre tre donne e sei minori. Di qui la campagna «Casa in SoSpeso».
Grazie al contributo di organizzazioni e privati del territorio, uniti a investimenti propri, la Cooperativa è riuscita ad affrontare una parte delle spese. Ma c’è ancora molto da fare. «Da questa necessità – spiega la presidente Giordano – l’idea di coinvolgere l’intero territorio a livello nazionale, anche perché le persone ospiti della nona casa potranno arrivare da tutta Italia. E il cammino è un modo per entrare in contatto con le persone, sensibilizzarle e confrontarci su una questione che riguarda tutti noi».
Eva e Pietro con la loro marcia hanno finora raccolto ottomila euro di donazioni tramite Rete del Dono o attraverso bonifici (Iban IT41Q0503410200000000090487 con causale «Erogazione liberale per campagna Casa in Sospeso» intestato a «Coop. Soc. Fiordaliso Onlus»): è ancora possibile aiutare la causa su entrambi i canali. Il programma delle ultime tappe del loro viaggio, oltre a una ricca documentazione fotografica, è sui loro profili instagram (fiordaliso_cooperativa_sociale e aroundthewalk) mentre la linea del traguardo ufficiale, il 25 novembre, sarà per loro l’ingresso in Piazza San Pietro: conclusione della Via Francigena, prima di proseguire per la Casetta Rossa alla Garbatella. Nello stesso giorno però saranno ricevuti anche in Campidoglio, e il 27 novembre a Montecitorio.
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