Si procede finalmente spediti verso il Superbonus 2025 con numerose modifiche alla normativa e grandi novità in programma per il nuovo anno inseriti nella prossima Legge di Bilancio.
Il Superbonus è uno degli incentivi maggiormente utilizzato negli scorsi anni, che ha aiutato numerosi proprietari di immobili a sostenere le annose spese di efficientamento degli stabili sia dal punto di vista sismico che energetico. Prevede una detrazione fiscale del 110%, seguendo alcuni canoni e regole precise nel suo svolgimento.
Per il 2025 lo stesso era fortemente a rischio: è stato confermato nella Legge di Bilancio ma con numerose restrizioni. Scopriamo insieme cosa riguardano e quali saranno al momento le modifiche più sostanziali da conoscere.
Tutte le novità e le modifiche del Superbonus 2025
La buona notizia per coloro che vogliono usufruire del Superbonus 2025 è che lo stesso è stato confermato, dopo mesi in cui si vociferava un eventuale annullamento per il nuovo incombente anno. Nonostante ciò, la manovra prevede numerose modifiche: tra le più sostanziali sono le strette sull’accesso all’agevolazione e una nuova possibilità di rateizzazione dei lavori effettuati nel 2023.
Una doppia operazione sia per diminuire le spese fiscali ma anche per aiutare le famiglie maggiormente in difficoltà, per un fil rouge con il fruitore ancor più importante rispetto al passato.
Per chi sarà disponibile la detrazione
La prima sostanziale differenza rispetto al passato è la stretta su chi potrà usufruire del Superbonus per il 2025. Nulla cambia per condomini, enti del terzo settore e proprietari di edifici con al massimo quattro unità, comprendendo anche quelle di singola proprietà. L’aliquota scenderà al 65% e i lavori devono considerarsi già avviati entro il 15 ottobre 2024.
Questa data coincide con l’approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio dei Ministri ma i limiti temporali sono sempre più stretti e in fase di evoluzione.
Per gli interventi individuali bisognerà presentare la CILAS entro il termine mentre per i condomini è da aggiungere anche la delibera dell’assemblea. Per i lavori di demolizione e ricostruzione invece, è indispensabile il titolo abilitativo. Se l’inizio dei lavori è da considerarsi dopo il 15 ottobre 2024 non è possibile usufruire del Superbonus.
Rateizzare il Superbonus per la spesa del 2023
Nella Legge di Bilancio fa capolino un’interessante opzione nuova rispetto al passato: è la possibilità di rateizzare per dieci anni le detrazioni Superbonus 2023 invece che su quattro anni. Questa alternativa sarà offerta a chi presenterà una dichiarazione dei redditi integrativa, da effettuare entro i termini previsti del 2024.
Nel caso in cui la stessa dovesse evidenziare un debito d’imposta maggiore, può essere saldato senza sanzioni o interessi nelle scadenze regolari, venendo incontro a chi non ha capienza fiscale sufficiente per sfruttare il totale del bonus entro quattro anni, estendendosi così a più beneficiari.
Per le spese del 2024 e per il Superbonus 2025 sarà obbligatorio rateizzare in dieci anni, gestendo così al meglio anche il bilancio pubblico e le spese dei contribuenti. Novità che in un primo momento quindi sono sembrate restrittive ma che invece offrono un raggio d’azione maggiore rispetto al passato, bilanciando il sostegno alla riqualificazione energetica e garantendo altresì un sistema fiscale più sostenibile.
Tutte le novità e le modifiche del Superbonus 2025: immagini e foto
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