Dalle tende contro il caro-affitti, alla Acampada per la liberazione della Palestina: continua la mobilitazione degli universitari milanesi che rivendicano nuovi spazi. Alla Statale è stato occupato un settore di via Celoria, ribattezzato “Socs26“ e un messaggio di vicinanza è arrivato anche dagli studenti di Milano-Bicocca: “Le Acampada con le tende nelle Università non sono state importanti unicamente come proteste, ma anche come luoghi che creano socialità, spazi di confronto e dibattito tra noi studenti – ha sottolineato il presidente del Consiglio degli Studenti, Andrea Daccò –. Un luogo d’incontro, di dialogo e mutuo aiuto è da poco nato nell’Università Statale, il Socs 26, un’occupazione creata dalla comunità studentesca e che è la realizzazione concreta del protagonismo di quest’ultima. A loro va la nostra vicinanza, in un periodo in cui l’attivismo e la socialità alternativa sono fortemente osteggiati”. Ieri all’inaugurazione dell’anno accademico di Milano-Bicocca non c’è stata alcuna contestazione, ma è stato lanciato un appello forte e chiaro: “Pensiamo che il quartiere Bicocca potrebbe e dovrebbe essere un luogo diverso, in questa Milano che abbandona il più debole, che non lascia spazio a iniziative culturali dal basso; che cristallizza la vita in gabbie dorate dai settecento euro al mese in su”, ha detto Daccò, ricordando le iniziative messe in campo dall’ateneo, “per aiutare i propri studenti a orientarsi nel “rapace” mercato immobiliare”. “All’interno dell’ultimo bilancio sono state presentate diverse azioni, come l’istituzione di un fondo per il calmieramento degli affitti, misure concrete e necessarie per rimanere al passo con una Milano che cambia – continua –. Milano diventa più escludente, la gentrificazione è un fenomeno lento, difficile da notare se non vissuto in prima persona. Eppure, soprattutto negli ultimi anni, la migrazione fuori da Milano è una realtà sempre più consistente. Sicuramente l’inflazione ha un ruolo nell’innalzamento del costo della vita, c’è però qualcuno che sta giovando dal soffiare in questa bolla”. Si contesta lo sgombero del Centro Sociale “Casa Loca” “che da 21 anni offriva proposte di socialità e cultura noprofit per noi studenti”. Da laureando di Matematica ricorda come potrebbero essere investiti i 32 miliardi di euro che il Governo ha deciso di destinare alle spese militari, tra borse di studio, stipendi ai dottorati e al personale tecnico: “Noi non vogliamo essere gli ennesimi giovani ad abbandonare l’Italia, ci permetterete di restare?”.
A lanciare una nuova ondata di mobilitazioni sono anche gli alunni delle superiori, con la Rete degli studenti medi e l’Unione degli Studenti: “Il 15 novembre saremo in piazza in tutte le città italiane contro un governo che mette in discussione i nostri diritti – sottolinea Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi –. Scendiamo in piazza a difesa della nostra Costituzione, che il governo sta provando ad attaccare con proposte assurde, e per tutelare il nostro diritto allo studio, che ancora una volta viene sottofinanziato da una legge di bilancio che non investe su giovani e studenti”. “La mobilitazione studentesca nazionale sarà solo una tappa del processo che da mesi come studenti abbiamo avviato. Un processo verso l’ottenimento di una scuola gratuita, accogliente e in cui la voce degli studenti, in ogni sua declinazione, sia ascoltata – prosegue Tommaso Martelli, coordinatore dell’UdS –, continueremo a scendere in piazza, ma continueremo anche ad attivarci all’intero delle scuole”.
Si.Ba.
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