Buongiorno a tutti,
grazie al Presidente Agnelli e a tutti i rappresentanti delle imprese associate a Confimi Industria per l’invito. Chiaramente, mi dispiace non poter essere fisicamente con voi, però ci tenevo a farvi arrivare il mio saluto e il mio contributo.
Voi rappresentate il mondo della manifattura italiana, fatto in gran parte da piccole e medie imprese. Siete, di fatto, la storia della nostra industria, il motore che permette alla nostra Nazione di essere la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Incarnate un binomio vincente: famiglia e fabbrica, una peculiarità tutta italiana che vuol dire eccellenza, tradizione, innovazione, ricchezza per i nostri territori. Siete un valore aggiunto per tutta la Nazione, un patrimonio che va preservato e valorizzato, in un tempo di grandi trasformazioni, di cambiamenti che sono epocali. Nel modo di produrre, nel modo di lavorare, nel modo di investire. Io penso che compito del Governo debba essere quello di accompagnare le piccole e medie imprese nelle sfide di questo tempo, fornire loro gli strumenti per liberare al massimo il loro potenziale. Penso all’attenzione per la produttività del lavoro, alla necessità di garantire il ricambio generazionale, alla priorità di assicurare il fabbisogno di personale qualificato. Penso al taglio della burocrazia e all’obiettivo di costruire uno Stato che sia un alleato di chi fa impresa, e non un ostacolo o un nemico.
Ecco, sappiate che su queste e su molte altre sfide il Governo è al vostro fianco. Lo abbiamo dimostrato in questi due anni, e ci impegniamo ovviamente a farlo per i prossimi, a partire dalla nuova legge di bilancio. Una manovra ispirata al buon senso, ispirata al pragmatismo, che concentra le risorse a disposizione per sostenere le imprese che assumono e creano posti di lavoro, e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie.
Abbiamo, di fatto, smesso di gettare i soldi dei cittadini dalla finestra, o in cose secondarie o in cose addirittura inutili, quando non controproducenti, e abbiamo abbassato le tasse, nonostante la situazione dei conti pubblici che abbiamo ereditato non esattamente facile.
Abbiamo reso strutturale il taglio del cuneo fiscale, abbiamo esteso l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici con almeno due figli anche alle lavoratrici autonome e abbiamo rinnovato la detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit. Abbiamo confermato la super deduzione del 120% del costo del lavoro per le nuove assunzioni, e scelto di rifinanziare la Nuova Sabatini, portando il fondo per il 2025 a 607 milioni di euro e incrementando le risorse fino al 2029.
E dove abbiamo preso i soldi per fare tutto questo, visto che di soldi non ne abbiamo molti? Una parte arriva dal nuovo rapporto che abbiamo costruito tra fisco e contribuenti che ci ha permesso di avere più entrate nelle casse dello Stato. Un’altra dal contenimento della spesa dei ministeri e un’altra parte ancora da banche e assicurazioni. È una cosa che nessuno aveva avuto il coraggio di fare finora e che rappresenta una grande novità rispetto al passato.
Caro Presidente Agnelli, carissimi imprenditori, un grande italiano come Adriano Olivetti diceva che “la fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, e cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo e non l’uomo per la fabbrica”. È un insegnamento straordinario, che voi avete fatto vostro, perché ogni giorno incarnate un modo tutto particolare di fare impresa. Un’impresa che crea valore sociale, che crea ricchezza per il territorio in cui opera, che consente alla nostra identità di essere sempre al passo coi tempi e di sapersi proiettare nel futuro. E di questo non possiamo che dirvi grazie.
Buona Assemblea a tutti e buon lavoro.
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