Le truffe telefoniche continuano a proliferare, approfittando della distrazione o della buona fede delle persone. Un caso recente a Genova ha visto imputati alcuni malviventi che hanno utilizzato numeri di telefonia di una stazione dei Carabinieri e di un istituto bancario. Attraverso questa tecnica, hanno ingannato un ignaro cliente, portandolo a un bonifico di ingente valore. Le indagini, condotte dagli stessi Carabinieri, hanno portato all’individuazione di uno dei responsabili: un italiano di quaranta anni.
Clonazione dei numeri e il raggiro al genovese
Il meccanismo di questa truffa è piuttosto ingegnoso. Il truffatore ha chiamato una vittima di sessant’anni, risiedente nel quartiere Castelletto, presentandosi come un maresciallo dei Carabinieri. Dopo poco, ha chiamato un presunto operatore antifrode dell’istituto bancario della vittima. Durante le conversazioni, i due hanno riferito a quest’ultimo di tentativi di frode sul suo conto corrente, spingendolo a eseguire un bonifico in home banking per trasferire 39 mila euro, promettendogli che in questo modo avrebbe aperto un nuovo conto molto più sicuro.
La vittima, prima di procedere, ha effettuato delle verifiche online riguardo ai numeri chiamanti, scoprendo che questi corrispondevano realmente a una caserma dei Carabinieri e a un istituto di credito. Questa verifica ha confortato la sua decisione e lo ha indotto a trasferire il denaro, facendo cadere nel raggiro il sessantenne.
Altre frodi: un’operazione della Curia e truffa auto
Mentre indagavano su questo caso, i Carabinieri hanno scoperto altre due truffe collegate. La prima, orchestrata da uno straniero di quarantacinque anni, ha visto l’individuo fingersi un membro della Curia di Genova. Grazie a questo stratagemma, è riuscito a convincere la responsabile di un noto istituto di cultura religiosa a trasferire 36 mila euro sul proprio conto corrente. Gli agenti, tramite indagini mirate, sono riusciti a recuperare 27 mila euro rubati, restituendo una parte significativa alla vittima.
Un’altra frode è stata perpetrata da un italiano di trentacinque anni, che ha messo in vendita un’automobile. In questo caso, dopo aver incassato un bonifico di 4 mila euro, il truffatore è sparito, facendo perdere così le sue tracce. L’anziano proprietario del veicolo si è ritrovato senza la macchina e senza il denaro, avendo tratti in inganno da una transazione apparentemente legittima.
L’importanza della vigilanza e della segnalazione
Questi episodi mettono in luce la necessità di una vigilanza costante da parte dei cittadini. Le modalità con cui i truffatori operano sono in continua evoluzione e spesso si adattano alle tecnologie moderne e alle abitudini quotidiane delle persone. È quindi fondamentale prestare attenzione a ogni comunicazione, specialmente quando si tratta di questioni finanziarie o dati personali.
Le forze dell’ordine invitano tutti a segnalare eventuali situazioni dubbie e a non cedere alla pressione di chi cerca di convincere a effettuare operazioni immediate. Avere sempre un atteggiamento critico nei confronti delle comunicazioni ricevute può essere un’arma potente nella lotta a questo tipo di frodi, proteggendo così se stessi e i propri cari.
Ultimo aggiornamento il 11 Novembre 2024 da Laura Rossi
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