Nella notte tra venerdì e sabato, un furto lampo di appena pochi minuti ha colpito la boutique della prestigiosa maison Valentino a Piazza di Spagna. Un colpo che ricorda il modus operandi del furto avvenuto qualche mese fa presso la gioielleria Bulgari di via Dei Condotti. Gli autori del furto, si presume almeno tre individui, hanno portato via trenta borse di piccola taglia e alcuni accessori, per un valore complessivo stimato di almeno 140 mila euro. La refurtiva, facilmente occultabile in borsoni e zaini, è già candidata ad essere venduta nel mercato illegale. Nonostante l’allarme della boutique abbia suonato, portando sul posto le volanti della polizia e il vice direttore, non sono stati riscontrati segni di effrazione né all’ingresso principale né alla porta secondaria.
LE INDAGINI
Le investigazioni, in mano al commissariato Trevi, si concentrano sulla possibilità di un complice interno, forse un basista che potrebbe aver fornito le chiavi ai ladri. Questa teoria, tuttavia, si contrappone al fatto che l’allarme si è attivato, con il segnale proveniente dalle sale della boutique e non dall’apertura delle porte. Un enigma che complica il quadro investigativo e suggerisce un piano più elaborato da parte dei malviventi. Le videocamere di sorveglianza potrebbero rivelarsi fondamentali per identificare i ladri, i quali hanno agito con il volto coperto e le impronte accuratamente protette. Le autorità sperano che l’analisi approfondita possa condurre all’identificazione di almeno uno dei coinvolti.
I POSSIBILI ACCESSI
L’edificio che ospita la boutique Valentino è sede di diversi bed & breakfast che comunicano ai clienti codici d’accesso digitali. Uno stratagemma che i ladri potrebbero aver sfruttato prendendo una stanza nei giorni precedenti al furto, ottenendo così i codici necessari. La polizia sta quindi esaminando gli elenchi dei clienti degli alloggi circostanti. Sebbene la vicinanza geografica leghi il furto alla boutique Valentino con quello accaduto alla gioielleria Bulgari, le modalità sembrano differire completamente. Il contesto dei furti di lusso rimane un fenomeno attuale nella Capitale, come dimostra il precedente colpo alla maison Fendi.
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