09.11.2024 – 10.30 – Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Palmanova contro la chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale, avvenuta nel 2019 per decisione della Regione Friuli Venezia Giulia. La sentenza segue una precedente decisione del TAR e ha suscitato reazioni accese da parte delle autorità locali, che vedono nella chiusura una scelta politica, non giustificata dalle necessità sanitarie.
Giuseppe Tellini, attuale sindaco di Palmanova, ha così commentato amaramente il verdetto: “Come amministrazione comunale avevamo il dovere di difendere il diritto dei nostri cittadini a un servizio essenziale, sostenuti dalle firme di 20.000 persone. La decisione del Consiglio di Stato si limita a considerare aspetti formali, tralasciando gli impatti sanitari e sociali della chiusura per le quasi 800 madri che ogni anno avrebbero potuto far nascere i loro figli qui”. Tellini ha sottolineato anche il valore del Punto Nascita, descritto come “efficiente e di qualità”, e l’assenza di valutazioni sanitarie e di pareri dei medici, che si erano espressi contro la chiusura.
Anche Francesco Martines, sindaco di Palmanova all’epoca della chiusura e oggi consigliere regionale e comunale, ha espresso il proprio disappunto: “È una sentenza ingiusta e tardiva. La Regione ha favorito l’ospedale di Monfalcone, portandolo da 600 a 850 nascite, a scapito di Palmanova. E ora, con la soglia di sicurezza dei 500 parti annui stabilita dalla Legge Balduzzi, anche il Punto Nascita di Latisana rischia la chiusura”. Martines ha rimarcato il lungo tempo trascorso prima della sentenza, che arriva in un contesto demografico e sanitario ormai cambiato.
La questione della chiusura del Punto Nascita di Palmanova resta quindi un tema caldo, con effetti a catena che preoccupano i cittadini anche il futuro dei servizi per la maternità nella bassa friulana.
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