Vi dico cosa succede se TRUMP vince le elezioni americane #finsubito agevolazioni #finsubito

Alle elezioni Usa manca pochissimo e la sfida tra Donald Trump e Kamala Harris è appesa a un filo. E noi non possiamo che chiederci chi ci convenga vedere come presidente degli States.

Da un lato Trump, che potrebbe danneggiare le nostre economie con i dazi e dare il via libera all’industria del fossile. Dall’altro Kamala Harris, vuole presentarsi come un’alternativa più seria e istituzionale.

Cosa vuole fare Trump?

Le mosse di Trump sono un po’ più facili da prevedere rispetto a quelle della Harris, perché è già stato presidente e sappiamo non solo le sue posizioni, ma anche le sue politiche del passato. Infatti, vorrà sicuramente investire per far crescere il PIL e, quindi, l’economia. Per farlo, probabilmente, abbasserà la tassazione sulle imprese. Proprio come fece nel 2018.

E pare che ciò aiutò l’economia: durante la presidenza Trump il PIL è cresciuto tra il 2,5% e il 3% tra il 2017 e il 2019 e la disoccupazione calò ai minimi storici – ovviamente fino a prima della pandemia.

Inoltre, pure la borsa americana in quel periodo è andata benissimo, raggiungendo sempre nuovi massimi.

Sicuramente le politiche di Trump come l’abbattere le tasse alle imprese hanno aiutato l’economia a crescere, è proprio fisiologico. Tuttavia, c’è da considerare che questi erano già trend in atto dai tempi di Obama e post crisi 2008, e, pandemia a parte, l’economia USA ha continuato ad andare bene anche dopo Trump.

Però, comunque, penso si possa dire che le politiche di Trump, a livello puramente economico, abbiano funzionato.

Però c’era e c’è un problema. Questa politica, che ricorda un po’ quella della Reaganomics, porta sì a crescita economica nell’immediato, ma porta anche a un calo delle entrate per lo Stato e alla necessità di fare debito pubblico. Infatti, tra l’inizio del mandato di Trump e l’inizio del 2020 il debito USA è aumentato da circa 20mila miliardi di dollari a oltre 23 mila miliardi di dollari.

Però il debito, per fare le cose fatte bene, va rapportato al PIL. Perché se fai debito, ma il debito ti fa crescere, va benissimo fare debito. Ecco, con Trump il rapporto debito/pil è peggiorato, anche se non di tantissimo. È passato dal 98,5% al 100,8%.

Quindi, ricapitolando: Trump vuole poche tasse e coprire le minori entrate con il debito pubblico e tagliando la spesa pubblica. Penalizzando il welfare, il green e attraverso i dazi sui prodotti esteri importati.

Ed è qui che arriva il “cosa a noi interessa”.

Già, perché Trump ha annunciato che in caso di vittoria vuole mettere dazi su tantissimi prodotti importati, almeno del 10%. E per i prodotti cinesi ho letto che potrebbero venire inseriti dazi che vanno dal 60 al 100%. Ovvio che poi vedremo cosa farà, nel caso, ma queste sono le premesse.

E a noi questo potrebbe danneggiarci parecchio, perché la nostra economia si basa sull’export e i dazi potrebbero farci vendere meno prodotti negli USA, che sono uno dei nostri partner principali. Questo perché i dazi fanno sì che i nostri prodotti costino di più rispetto a quelli USA, negli USA.

Ma c’è di peggio, le aziende italiane che commerciano molto con gli States – così come quelle europee in generale – potrebbero anche decidere di andare a produrre negli USA per non essere soggette ai dazi. Tradotto, le nostre aziende investirebbero altrove, darebbero lavoro altrove ed arricchirebbero gli USA e non le nostre economie.

Di contro, Kamala Harris sembra per un mercato più aperto rispetto a Donald Trump. Cioè, con lei potrebbero esserci meno dazi e più libero scambio. Anche se comunque a me sembra che gli States vadano un po’ in quella direzione in generale. Cioè non escludo che ci saranno più dazi in futuro anche se vincerà la Harris. Con conseguente danno economico per l’Ue.

Comunque, questo, ragionando proprio di logica, può indurre le grandi aziende a supportare i democratici, anche per non avere magari ritorsioni dall’estero. Per esempio dazi nei mercati dove esportano. Perché se tu mi metti i dazi allora io ti metto i dazi.. Di contro, quelle aziende che invece hanno forti competitor esteri – primo su tutti Musk che con Tesla rischia di essere superato dalle auto elettriche cinesi – potrebbero essere avvantaggiate da un mercato più chiuso e “protetto” dai dazi

Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti e se c’è qualche tema particolare che ti interesserebbe approfondire.

Sasha 😉

0:00 Elezioni Usa 2024: Donald Trump Vs Kamala Harris
1:12 Cosa vuole fare Trump
3:10 Il problema del debito pubblico americano
5:02 Trump, Harris e i dazi all’Ue e alla Cina
8:03 Quali lobby sostengono Harris e Trump

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