Dopo i positivi interventi compensativi messi in campo dal governo negli ultimi mesi a favore delle imprese del Primario, ci troviamo davanti a una manovra che per l’agricoltura risulta essere caratterizzata da luci e ombre”. Lo sottolinea la Copagri in occasione dell’odierna audizione davanti alle Commissioni riunite Bilanci di Camera e Senato nell’ambito dell’esame del ddl recante il bilancio di previsione dello Stato per il 2025 e il bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027.
“Se, infatti, da un lato troviamo interventi certamente condivisibili e ampiamente caldeggiati, quali ad esempio l’accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale contributivo, grazie al quale si libera maggiore liquidità a disposizione delle imprese e delle filiere produttive agricole, dall’altro lato, l’agricoltura paga lo scotto dell’assenza di misure strutturali delle quali possano beneficare direttamente i produttori agricoli del Paese, stretti nella morsa tra gli aumenti dei fattori produttivi e le ricadute dei sempre più frequenti eventi climatici estremi”, evidenzia la Confederazione.
“A pesare sul Primario, in particolare, è il mancato esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40, fondamentale per favorire il ricambio generazionale e rendere il settore agricolo maggiormente attrattivo, così come la mancata esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, che potrebbe contribuire al graduale abbandono dei campi”, suggerisce la Copagri, secondo cui “desta perplessità anche la mancata proroga del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES mezzogiorno per il settore agricolo, che rischia di creare una discrasia tra le imprese del Primario e quelle degli altri settori”.
“Tra gli elementi positivi, oltre alla previsione di un collegato agricolo, figura sicuramente il rifinanziamento della Nuova Sabatini, strumento che si è sempre contraddistinto quale propellente fondamentale per la competitività aziendale, e soprattutto il sempre più deciso e convinto sostegno alla ricerca e all’innovazione, grazie all’importante finanziamento per portare avanti la sperimentazione sulle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, che rappresentano senza ombra di dubbio il futuro dell’agricoltura, in quanto permettono di ottenere produzioni in grado di meglio rispondere alla scarsità idrica e agli stress ambientali e biotici, andando al contempo a garantire maggiori rese produttive e rispondendo agli orientamenti comunitari in materia di sostenibilità”, conclude la Confederazione Produttori Agricoli.
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