“A Viterbo la flotta più giovane d’Europa” – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni

Francigena rottama i vecchi autobus. Consegnati oggi, 4 novembre, al Sacrario i primi quattro nuovi mezzi su un totale previsto di ventuno. “Tutti gli altri arriveranno entro la metà del 2025”, annuncia la sindaca Chiara Frontini accompagnata dai capigruppo di maggioranza. Accanto a lei c’è anche l’amministratrice unica della società partecipata Elisabetta Ferrari che afferma: “Viterbo avrà la flotta più giovane d’Italia”. I nuovi bus del trasporto pubblico locale sono più sicuri e meno inquinanti, con wifi e biglietteria elettronica.

“Oggi – dice Frontini – mettiamo su strada quattro dei ventuno nuovi autobus Francigena previsti dal piano di risanamento della società. Il vetusto parco mezzi, caratterizzato da continui disservizi e anche poco appeal, sarà rinnovato entro la metà del 2025. Quello del trasporto e della mobilità pubblica è un tema fondamentale per l’amministrazione comunale nell’ottica di migliorare la qualità della vita a Viterbo, dove i dati sulle auto sono tra i più alti in Italia. Su Francigena e i suoi servizi stiamo facendo un grande investimento e si stanno vedendo i primi risultati concreti”.

L’assessora alle Economie e risorse finanziarie e alle Società partecipate Elena Angiani torna a sottolineare che “il piano di risanamento della società, approvato solo un anno fa, già vede aver raggiunto la maggior parte degli obiettivi che risultano in conclusione o comunque in itinere rispetto alla scadenza naturale prevista in cinque anni. Francigena – afferma – è un fiore all’occhiello per la città e il suo salvataggio non è fine a se stesso ma siamo convinti che i suoi servizi siano fondamentali per Viterbo. Il rinnovo del parco mezzi è uno dei pilastri del risanamento. Gli autobus non saranno solo nuovi ma anche di più, grazie a fondi ministeriali sulla mobilità sostenibile che sono transitati per la regione Lazio”.

Il finanziamento si aggira intorno a 6 milioni 600mila euro. Non solo per i mezzi ma comprensivi anche di nuove infrastrutture, soprattutto per l’elettrico. Finora, dunque, ne sono stati spesi circa 5 milioni e mezzo. Per ventuno nuovi autobus altrettanti saranno rottamati: hanno tra i 18 e i 19 anni. Della vecchia flotta solo dodici sopravviveranno, per un totale di trentatré mezzi. In aumento, in totale, rispetto al passato e che, nelle previsioni dell’amministrazione comunale, saranno poi custoditi in quella che diventerà la nuova sede di Francigena al Poggino. Ci sono poi da aggiungere gli otto minibus elettrici dedicati al centro storico per 2 milioni 800mila euro: dovrebbero arrivare entro la fine del 2025 e sommarsi ai tre vecchi minibus elettrici.

“Viterbo si avvia ad avere la flotta mezzi più giovane d’Europa – afferma l’amministratrice unica di Francigena Elisabetta Ferrari -. Stiamo facendo un grandissimo lavoro, testimoniato dal fatto che negli ultimi quindici mesi la società ha bandito altrettante gare. Grandissimo lavoro anche nel rinnovo degli autobus, nonostante il difficile periodo di produzione degli stessi. Per questo per noi oggi è un momento importante e di entusiasmo, a partire dagli autisti”.

Ferrari evidenzia alcune caratteristiche dei nuovi mezzi: “Sono più sicuri sia per lavoratori che passeggeri e attenti all’ambiente. Sono tutti di qualità ed Euro 6, quindi poco inquinanti. Hanno e sono adatti a ipovedenti e a chi ha difficoltà motorie. All’interno wifi, biglietteria elettronico per fare il ticket direttamente con il cellulare, contapasseggeri e un sistema di controllo da remoto che, tra le cose, localizza il bus e monitora i consumi”.

L’entusiasmo degli autisti viene espresso dal dipendente Francigena, Emanuele Manini: “Con questi nuovi mezzi siamo stati messi nelle condizioni di lavore bene e con gioia. Salire e guidare autobus che non hanno 20, 25 anni è tutta un’altra cosa”.

Conclude il comandante della polizia locale Mauro Vinciotti: “Mobilità sostenibile e morbida sono diventate fondamentali per la vita in città. Anche a Viterbo, dove deve avvenire un cambio di mentalità anche nei cittadini. Alla politica il compito di porre le basi di questo progetto”.