ma poche case in affitto, fattore questo che determinerà anche un aumento dell’importo dei canoni.
Il mercato immobiliare riprende quota grazie al calo dei tassi di interesse sui mutui. Rimane forte la richiesta di abitazioni per fare un investimento nella Capitale. Sono le previsioni che effettua la Federazione italiana mediatori agenti d’affari di Roma (Fimaa) della Confcommercio nell’ultima indagine che esamina l’andamento registrato nel secondo quadrimestre del 2024 e sulle previsioni per l’ultima parte dell’anno che potrebbe superare le 34 mila transazioni con un incremento di 1 punto percentuale rispetto al 2023. I dati dell’Agenzia delle entrate hanno evidenziato una crescita del numero di scambi nel secondo trimestre del 2024. In positivo anche l’andamento dei prezzi (+1,9 per cento).
Le locazioni invece caleranno di 2,8 punti percentuali a causa della scarsa offerta, ma questo fattore determinerà anche un aumento dell’importo dei canoni. Per l’ultima parte dell’anno la maggioranza degli agenti immobiliari Fimaa prevede che la domanda e l’offerta rimarranno stabili rispetto al quadrimestre precedente, e di conseguenza il numero di scambi rimarrà su livelli rilevanti. Una parte consistente degli addetti (il 29,3 per cento) tuttavia è più pessimista e si attende percentuali di variazioni calanti del numero di compravendite. I prezzi di compravendita, secondo le previsioni, manterranno lo stesso tasso di crescita del secondo quadrimestre, nell’arco dell’anno l’aumento sarà pari al 1,9 per cento. Questo a causa di un mercato fiorente per le abitazioni esistenti: per le nuove abitazioni si presenta un mercato a due velocità con percentuali crescenti di oltre il 4 per cento per gli interventi in zone centrali e semicentrali e percentuali negative, invece, per gli interventi periferici che necessitano di tagli sui prezzi per essere venduti.
I principali fattori che trainano il mercato sono la fiducia in un ulteriore calo dei tassi sui mutui (lo indica il 51,4 per cento degli agenti Fimaa); le compravendite effettuate per investimento (29,3 per cento); l’attesa di un rialzo dei prezzi (10,7 per cento); il desiderio di acquistare una casa green, per ridurre le spese di gestione (5 per cento circa), che riguarda in particolare il settore delle nuove costruzioni; il miglioramento dei tempi per ottenere la documentazione urbanistica e catastale e il Giubileo (3,6 per cento). Tra i fattori che invece rallentano gli scambi: gli elevati costi di ristrutturazione (32,2 per cento); gli stipendi medi bassi (28,2 per cento); il timore per i conflitti e gli scenari geo-politici internazionali (19,8 per cento); gli aspetti regolamentativi e normativi (16,8 per cento). Secondo il 3 per cento degli operatori Fimaa i tassi di interesse dei mutui sono ancora troppo alti, a pregiudicare le compravendite poi pesa anche la tassazione elevata.
“Il mercato della compravendita abitativa romano sta vivendo un momento di positiva dinamicità, che riguarda però le proposte valide commercialmente, con un rapporto prezzo-qualità-stato di manutenzione-costi di ristrutturazione, in oggettivo corretto equilibrio, penalizzando invece le proposte dove questo rapporto non viene soddisfatto – afferma il presidente Fimaa Roma e vicepresidente vicario per l’Italia, Maurizio Pezzetta -. Il calo dei tassi sui mutui e la crescente attenzione per l’investimento abitativo stanno sostenendo la domanda. Nelle zone centrali e semicentrali di Roma e in tutto il Lazio l’aumento dei prezzi delle abitazioni nuove rappresenta un segnale positivo. Solo negli interventi periferici di Roma osserviamo qualche difficoltà dove, dall’altra parte della medaglia, è possibile ottenere in taluni casi sconti sui listini di vendita delle nuove costruzioni”.
In termini generali, la domanda di case per investimento è in costante crescita, ma “è necessario un maggiore impegno – sottolinea Pezzetta – da parte delle istituzioni per garantire un mercato della locazione ordinaria a canoni sostenibili, considerando che il privato cittadino non può essere colpevolizzato se cerca di ottenere un ritorno economico migliore dal proprio immobile, attraverso le locazioni brevi di natura transitoria o turistica, perché non può certo egli sostituirsi allo Stato nelle sue funzioni sociali. Sicuramente tutto deve avvenire nelle regole, che devono tenere presente diritti e doveri dei singoli privati proprietari, ma anche della città e della comunità, con riferimento alla vivibilità che riguarda tutti e che condiziona la vita quotidiana di tutti”.
Per quanto riguarda il mercato delle locazioni, nell’arco del 2024 il numero di contratti di locazione si ridurrà del 2,8 per cento, mentre i canoni di locazione cresceranno del 6 per cento. Nel secondo quadrimestre infatti, la Federazione ha rilevato che la domanda in locazione ha beneficiato di un ulteriore rafforzamento rispetto al primo quadrimestre, mentre l’offerta si è ridotta. Per l’ultima parte dell’anno, l’85,2 per cento degli agenti Fimaa ritiene che la domanda di immobili in affitto crescerà ulteriormente, e allo stesso tempo il 75 per cento si attende una riduzione delle quantità offerte in locazione.
Sul fronte dei contratti conclusi, stante la difficoltà a trovare abitazioni in locazione, la maggioranza degli intervistati crede che il trend registrato nei trimestri recedenti calerà nel terzo quadrimestre. Per quanto riguarda i canoni, quasi l’84 per cento degli intervistati si attende una percentuale di incremento più elevata di quella registrata nel secondo quadrimestre dell’anno. Si riducono, rispetto alle aspettative formulate il quadrimestre scorso, i giudizi di stabilità. “Il mercato della locazione a Roma sta attraversando un periodo di cambiamenti significativi”, afferma il coordinatore dell’Ufficio studi di Fimaae vice presidente di Roma, Gian Luca Sondali.
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