Carte, moduli che si assomigliano, timbri e attese sono l’identikit della burocrazia. Per gli imprenditori delle piccole e medie imprese equivalgono a un incubo. Tempo perso, e quando il tempo è denaro, la burocrazia è un costo salato. La provincia di Rimini non è esente da un problema nazionale. Stando alla classifica stilata dalla Cgia di Mestre su quanto incide la burocrazia sulle attività economiche del Paese, emerge che le amministrazioni pubbliche più virtuose si trovano al nord e cominciano tutte per T, e sono: Trento, Trieste e Treviso. Rovesciando lo stivale si trovano quelle vanno peggio: Caltanissetta, Crotone e Vibo Valentia. Rimini è nella parte alta della classifica, piazzandosi al 41esimo posti avendone scalati 4 nell’ultimo decennio, cosa che le ha fatto superare Forlì-Cesena. Numeri che hanno ripercussioni concrete. Secondo uno studio dell’Ocse5, la limitata efficienza della pubblica amministrazione ha ricadute negative sul livello di produttività delle imprese private. “La burocrazia è storicamente un freno allo sviluppo delle imprese e troppo poco si fa per semplificarne gli adempimenti. Anzi se ne aggiungono – dice Davide Cupioli presidente di Confartigianato -. Basti pensare quanto hanno affrontato le imprese della filiera legata all’edilizia in questi ultimi anni. La ricerca evidenzia il costo di questa esagerata produzione normativa e in proporzione ciò vale anche per il nostro territorio. I controlli si sommano e spesso si sovrappongono, a fronte di piccole imprese che non possono permettersi i costi di uffici interni per espletare le pratiche”. Inoltre “il percorso Esg sta innescando ulteriori pratiche e dopo una certa stabilità della pressione burocratica ora assistiamo ad una nuova impennata nella produzione di incartamenti. Sul fronte locale, la digitalizzazione ha facilitato i rapporti col pubblico, ma di strada ce n’è tanta da fare”. Siamo alle solite, per ottenere un’autorizzazione passa troppo tempo e oltre al denaro perso in attese, spesso le aziende devono assumere personale per sbrigare pratiche burocratiche, accollandosi un ulteriore costo. E quando l’obiettivo è raggiunto ecco che le leggi cambiano e bisogna rifare tutto daccapo.
Andrea Oliva
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